cuore del Capitano Jones. Acchiappato il cuore, acchiappato il potere di governare gli oceani. Ma anche qualcun altro mira all’eccezionale possibilità, ed è agguerrito più mai. Due ore e mezzo che filano come il vento, divertimento mai sciocco nè fine a se stesso ma della miglior risma. Fantasia, uso degli effetti a servizio della trama e amalgamati in modo ineccepibile. Prova di tale assunto, sono il personaggio antagonista,

il calamaresco Jones e tutta la sua fetida ciurma di variegati mostri marini, egregio esempio di fusione perfetta tra recitazione, computer grafica e della cosiddetta tecnica animatronics. Evidente e riuscito, è lo sforzo di creare qualcosa di nuovo cercando di mantenere la scanzonata verve del precedente nonchè la volontà di creare un episodio autonomo. Gag (memorabile quella di Jack Sparrow infilzato come uno spiedino assieme a coloratissime zucche nel villaggio dei cannibali), scene d’azione spettacolari, cura dei dialoghi, simpatia e intrattenimento a cinque stelle. Gore Verbinsky ha firmato il soddisfacente horror “The Ring”, ha girato con sapienza una commedia più che ottima “The Weather Man” e sa usare il mezzo cinematografico con preparazione e intelligenza. Che sia lui l’erede di Spielberg? Vedremo.