narrativa
e che ha smarrito
anche il rigagnolo
della risata.
Lo spielberghiano
Gore Verbinsky
padroneggia
il mezzo con
talento ma
annaspa in
acque insidiose:
quelle stagnanti
del roboante
battagliare/inscenare
inutile che
cerca di sopperire
rumorosamente
all’assenza
di una vera
e propria
trama (il
secondo episodio
e il terzo
sono stati
girati contemporaneamente)
che si dipani
a dovere.
Restano trovate
vivise che
non t’aspetti
(il limbo
come non te
lo saresti
mai immaginato),
spettacolose
maree d’azione
e convincenti
facce da cinema
che illanguidiscono.
(recensione
di Daniela
Losini )