PERDONA E DIMENTICA
 
locandina perdona e dimentica

recensione perdona e dimentica

 
Prima di vedere "Perdona e Dimentica" di Todd Solondz, Premio Miglior Sceneggiatura a Cannes, sarebbe opportuno vedere l'altrettanto riuscitissimo film di Solondz "Happiness". Il perché è semplice: in "Perdona e Dimentica", Solondz continua il racconto iniziato con "Happiness" sulle amare e scottanti vicissitudini della famiglia Jordan. Tre donne, tre sorelle: Joy (Shirley Henderson), Trish (Allison Janney), Helen (Ally Sheedy), hanno tutte e tre cose terribili da perdonare e dimenticare. Ma, appunto, il dilemma è: perdonare e(o) dimenticare? Se perdoni riesci veramente a dimenticare, oppure, se dimentichi, è perché non hai veramente perdonato? Il cinismo e l'acutezza con cui Solondz osserva fatti e personaggi grotteschi della società americana, narrati anche in chiave umoristica, mettono a nudo miserie,  
 
contraddizioni e viltà così profonde e quasi "congenite", che non può esistere perdono né si potrà mai dimenticare nulla di così sporco e perverso. Joy scopre che suo marito Allen (Michael Kenneth Williams) non è guarito da un suo serio e abominevole disturbo comportamentale. Trish, ha tre figli avuti da suo marito Bill (Ciaràn Hinds), psichiatra, e pedofilo. Helen, la terza sorella, si sente vittima di tutto e   recensione perdona e dimentica
di tutti e vive una condizione di disagio esistenziale perenne. Il racconto ruota intorno alle vite di queste tre sorelle, diramandosi in addentellati con altri soggetti coinvolti, anch'essi oppressi da problemi e frustrazioni esistenziali. Solondz, come è stato per "Happiness", compone un gioiello stilistico per forma e contenuto, dalla trama appassionante, fatta di storie di esistenze individuali che si incastrano in un puzzle ricco di emozioni, sensazioni laceranti, confronti e dialoghi spiazzanti. Un altro capitolo aperto, dunque, su quelle miserie che tante persone soffocano, sotterrano e nascondono soprattutto a coloro che sono più vicini e più cari, ma che non riescono a sconfiggere, perché la pulsione del perverso acceca le menti e la ragione, facendo prevalere quel micidiale desiderio compulsivo. Anche se Todd Solondz usa, se così possiamo dire, allacciarsi in maniera molto evidente ai personaggi dei suoi precedenti film, il suo modo di fare cinema, dai dialoghi emozionanti, intrisi di un particolare e suggestivo surrealismo, affascina e fa sempre molto riflettere. E' proprio dalla continua contraddizione, di cui veste i personaggi dei suoi film, che Solondz costruisce queste personalità malate, che ricoprono ruoli sociali all'apparenza rispettabili ed onesti. Delicato nel suo insieme, una scenografia ed una fotografia magistrali, "Perdona e Dimentica" segna un altro punto a favore della personalissima e avvincente arte registica di Solondz.

(di Rosalinda Gaudiano)


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