PARLAMI D'AMORE
 

recensione parlami d'amore

 
Chissà, forse Silvio Muccino è solo fortunato, forse è stato favorito dalla sua carriera d’attore e dal cognome che porta, forse è solo un caso, ma se dobbiamo giudicare da questo suo esordio alla regia, ci pare, anzi ci piace sperare, che stia nascendo un nuovo autore nel cinema italiano. Siamo andati a vedere “Parlami d’amore” con tanta diffidenza, temendo di doverci sorbire l’ennesima commediola o drammuccio sexual-intimistico-melenso sull’amore adolescenziale, con l’idea che avremmo dovuto ancora una volta rammaricarci della pochezza del nuovo cinema italiano, e invece Muccino ci ha fatto una gradevole sorpresa. Tratto dall’omonimo romanzo scritto a quattro mani dallo stesso Muccino e da Carla Vangelista (ed. Rizzoli), “Parlami d’amore” racconta di Sasha (Silvo Muccino) un giovane restauratore  
 
cresciuto in una comunità di recupero per tossicodipendenti, lui che non si è mai drogato, a causa della dipendenza, divenuta letale, dei suoi genitori. È innamorato fin da bambino di Benedetta (Carolina Crescentini), sua coetanea, figlia di un benefattore della comunità che ora ha affidato a Sasha il compito di restaurare l’antica villa di famiglia, lavoro che accetta con entusiasmo anche nella speranza di rincontrare  
la bambina divenuta donna. Sul suo cammino un altro incontro che avviene per caso, in seguito a un banale incidente stradale con Nicole (Aitana Sanchez-Gijon), insegnante di lingue quarantenne di origine francese, lo aiuterà a crescere oltre che a conquistare la bella e tormentata Benedetta. Tra Sasha e Nicole si instaura un rapporto confidenziale intenso che avvicina due mondi distanti sia per l’età che per esperienza. Il primo è appunto un giovane che sta scoprendo la vita e ne ha timore, la seconda è una donna matura che della vita ha conosciuto il lato tragico e si è ritirata in un guscio sicuro ma poco stimolante. Ciascuno attraverso l’altro troverà nuovi stimoli per vivere. Non inganni la trama così superficialmente esposta fin qui, la storia è più complessa e il carattere dei personaggi è ben delineato. C’è tanta carne nel fuoco del film, persino troppa, ma gli attori sono bravi, la fotografia di Arnaldo Catinari è splendida, le numerose citazioni cinefile non danno fastidio e rivelano un amore per il cinema che condividiamo. Ottima la scelta delle musiche. Tra le curiosità segnaliamo la partecipazione di Geraldine Chaplin (il cui cognome evoca il grande cinema), e quella di Giorgio Colangeli. In uscita il 14 febbraio, festa degli innamorati.

(recensione di Claudio Montatori )

- Scrivi la tua recensione del film "Parlami d'amore"!
 
 
  Scheda Recensione Locandina  
 

Copyright © Cinema4stelle.it 2003-2007. Tutti i diritti (su articoli e recensioni) sono riservati.