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OUTLANDER - L'ULTIMO VICHINGO |
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Outlander è un film di fantascienza. Non ingannino la accurata contestualizzazione geografica e temporale, né la scelta di narrare di un popolo le cui memorie da sempre si legano a misteri e leggende storiche. L'opera di McCain è infatti ispirata al poema epico di Beowulf e al mostuoso troll Grendel, vivendo a pieno di un'interessante fusione tra scienza e mitologia. Quello di Kainan è un percorso di redenzione, una parabola metaforica adattabile anche ai giorni nostri, mentre le vicende extraterrestri che alimentano il racconto esulano dalla verosimiglianza, non ammettono prove o confutazioni. Il film, dunque, pur fondato sul "possibile" piuttosto che sul reale, parla la lingua delle emozioni e penetra le ombre della psiche, le paure recondite dell'inconscio, proprio come le fiabe. Gli intrecci narrativi, assecondati |
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da un ritmo incalzante e da una teconlogia filmica all'insegna degli effetti speciali, sono ben articolati, e funzionano anche grazie alla convincente interpretazione degli attori, primo su tutti il solito, ottimo, James Caviezel. Ciò che lascia un po' perplessi, pur riconoscendo l'eccellente lavoro di animazione e la resa
nell'espressione della fluidità dei movimenti dell'animale-alieno, è la scelta di attribuire qualità |
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di pensiero simili all'essere umano, in particolare una lucida sete di vendetta, ad un fluorescente serpentone. Siamo nel mondo del possibile, questo è vero, ma non si è forse esagerato un po' troppo? In ogni caso un film da segnalare, consigliato agli amanti del genere.
(di Lucio De Candia)
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