|
|
|
 |
|
|
"...V'era un
tempo, non troppo
lontano, in cui la
creatività
si misurava anche
attraverso la musica.
Misticismo hippie,
rivoluzione culturale,
pacifismo senza inutili
boomerang ideologici,
la libertà
che non c'è
ma si può trovare,
la schiavitu' da cui
liberarsi (...). A
giudicare dalla controversa
reazione degli spettatori
della 65esima Mostra
del Cinema di Venezia,
quel tempo è
morto e defunto. E,
a dirla tutta, l'"Orfeo
9", libera rielaborazione
in chiave (prog)rock
del mito di Orfeo
ed Euridice, rappresenta
per l'italiano medio
di oggi (e forse anche
di ieri) un problema.
Per una nazione avara
sia di teatro che
di cultura rock, per
non dire delle tragedie
greche et similia,
la giocosa vitalità
delle coreografie,
lo stilismo rassicurante
(in rima) delle canzoni,
la sfacciata irriverenza
della mise in scene,
o la provocazione
della ridondanza |
|
|
|
espressiva
del
testo
(per
esempio
le scritte
sui
muri
antenate
dei
murales
di oggi)
può
essere
l'inedito
esperimento
da rispedire
al mittente:
confusione
e sconcerto.
Ma altrove
c'è
un margine,
bellissimo:
la città
con
la frenetica
corsia
di macchine
(il
memorabile
viaggio
di Orfeo
in autostop
per
es.),
miraggio
(?)
di un
mondo
contemporaneo
sempre
più
distante
dal
cuore.
L'"Orfeo
9"
di Schipa
Jr.
(figlio
del
celebre
|
|
 |
|
tenore e interessante
compositore
e cantautore,
da ricordare
almeno "Dylaniato"
del 1988!)
resta comunque
un Cult, a
dispetto dell'avversione
dei media
e dell'ostracismo
censorio della
Rai, scandalizzata
per il "linguaggio
aperto"
dei testi
e delle allusioni
imperanti.
La vicenda
di Orfeo,
innamorato
di Euridice,
trova stavolta
un riscatto
dal mondo
della droga,
baratro in
cui finisce
la sua amata
per mano di
un "venditore"
(Renato Zero
docet) tentatore
e ammiccante.
Ovviamente
la felicità
"artificiale"
promessa è
ben diversa
dalla realtà
(...). Al
progetto parteciparono
intellettuali
di spicco
come Dacia
Maraini, attori
come Paola
Pitagora e
Giorgio Albertazzi,
o Renzo Rossellini,
mentre nel
cast, oltre
a un memorabile
e freak Renato
Zero (che
domina l'amore
altrui con
diabolici
ricatti: la
somiglianza
con l'inglese
Marc Bolan
è impressionante),
Loredana Berte',
Tullio De
Piscopo, persino
Giuliano Ferrara.
Visto oggi,
"Orfeo"
risulta inevitabilmente
datato, ma
risulta indispensabile
per comprendere
quanto fosse
"moderno"
e innovativo
l'approccio
sociale con
la realtà
(cfr. il mondo
della droga
come le illusioni
delle utopie
generate dal
brusco risveglio
capitalista
degli anni
settanta).
Il ricordo
si fa strada,
e - come suggerisce
l'opera (difficile
considerarla
esclusivamente
"cinema"
o "teatro")
"in un
mondo deserto
un uomo è
la città".
Una lunga
strada di
autoco(no)sc(i)enza
per il passato,
il presente
e il futuro".
(di Luca
D'Antiga
)
|
-
Scrivi la tua
recensione del
film "orfeo
9"! |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Copyright © Cinema4stelle.it 2003-2008.
Tutti i diritti sono riservati.
|
|
|