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Un road movie, anzi per essere davvero precisi, uno snow movie. Ambientato tra le montagne e le foreste innevate della Norvegia, Nord, del regista (quasi) esordiente Rune Denstad Langlo, è un film dominato dal bianco accecante e dai freddi colori dei paesi nordici. Jomar, un trentenne che ha perso la sua donna e il suo lavoro a causa di una grave depressione, attraversa mezzo Paese con una motoslitta e con gli sci, per andare a trovare il suo bambino di quattro anni e la sua ex compagna. Nord è il consueto viaggio nel viaggio di chi attraversando un luogo ritrova la forza e il coraggio di vivere. Man mano che il suo percorso prosegue e che si inoltra per terre sempre meno accoglienti, incontra persone sempre più calde, generose, sopra le righe. Ci sono la bambina e la nonna che vivono isolate ai margini della foresta, il giovane |
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omofobo che si ubriaca usando i tampax, il vecchio ultranovantenne che vive in una tenda legato con una catena ad una vecchia motoslitta. È un mondo strano, si direbbe, in cui ognuno ha le proprie debolezze, ma anche una propria paradossale saggezza. Jamar entra nella vita di ciascuno con improbabile leggerezza e, forse proprio grazie agli altri e alle loro imperfezioni, turbe e follie, riesce a superare
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i suoi limiti e a sentirsi un po' più adatto al mondo in cui vive. Con il suo ritmo lento e la sua volontaria mancanza di appeal, Nord è un film interessante. Nei primi minuti si ha qualche difficoltà ad acclimatarsi e ad affezionarsi ad un personaggio il cui background si intuisce a malapena. Qualcuno potrebbe addirittura chiedersi se la parte più interessante della storia non sia quella che non ci verrà raccontata. Dopo questo inizio goffo e vagamente criptico, il film prende il volo e si cominciano ad amare Jomar ed i suoi strampalati incontri: Jomar conquista la fiducia delle persone cui chiede ospitalità e anche la nostra. Nord non è mai epico, nè introspettivo come accade spesso per questo genere di film. È buffo, vivace (nonostante i silenzi) e vagamente demenziale (nonostante le premesse), un po' come lo è la figuara del protagonista. Caldamente consigliato ai puri di spirito che hanno bisogno di una vacanza.
(di Maria Silvia Sanna )
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