po tempo.
Come spiegano
i registi,
il paesaggio
è parte
integrante
della vicenda,
un quarto
attore protagonista:
il confronto
è fra
l’uomo
e l’ambiente.
Dotate di
una fotografia
magistrale,
le riprese
sono austere
e prediligono
i campi larghi.
Rendono al
massimo la
sensazione
di “nervosismo”
congenito
che i fratelli
Coen hanno
voluto iniettare
nella pellicola.
Certo qualche
scena in meno,
soprattutto
sul finale,
non avrebbe
guastato.
A tratti si
avverte un'eccessiva
durata e l’azione
è più
volte spezzata
da dialoghi
non sempre
utili. Poco
male, per
il resto è
notevole l’interpratazione
del sempre
più
mefistofelico
Bardem in
parte come
mai fino ad
ora. I fratelli
Cohen centrano
di nuovo l’obbiettivo
portando sul
grande schermo
un' opera
ricca di azione,
riflessività
e tanto humour
nero.
(recensione
di Massimiliano
Micci )