RECENSIONE - NOI CREDEVAMO
 
locandina noi credevamo
Locandina "Noi credevamo"

recensione - noi credevamo

 
Ben vengano film storici sul isorgimento, che ricostruiscono l’identità dell’Unità d’Italia, le lotte ideologiche, la politica di un’epoca che quasi è stata accantonata perché considerata ormai obsoleta. Invece, mai come in questo attuale momento storico, la nostra storia, il Risorgimento italiano, fatto dagli italiani dell’epoca, è da considerarsi parte integrante della nostra identità nazionale. Non sappiamo se il regista Mario Martone con il suo ultimo lavoro “Noi credevamo” (in riferimento al romanzo storico Noi credevamo” di Anna Banti) , pensasse proprio di rispolverare nella memoria degli italiani quel periodo storico del Risorgimento ricco di personaggi politici eterni, personaggi combattivi, riformisti, liberali, che seppero dirigere un momento storico verso quegli ideali patriottici che determinarono l'Unità d'Italia.
 
 
Comunque sia andata, Noi credevamo” è un film audace, che attraverso la vita di tre giovanissimi patrioti del Sud d'Italia, affiliati all'associazione politica insurrezionale della “Giovine Italia”, ripercorre momenti tra i più significativi della storia d'Italia. Domenico (Luigi Lo Cascio), Angelo (Valerio Bignasco) e Salvatore (Luigi Pisani), decidono di lottare contro la forte repressione borbonica, ma la   recensione noi credevamo
tragedia, che Martone rappresenta attraverso quattro episodi, non li risparmierà dalle accuse di rivoluzionari cospiratori. “Noi credevamo” nonostante i suoi circa 210', riesce a trattenere l'attenzione e l'interesse dello spettatore, in particolare puntando sul dinamismo di quella certa politica di compromessi, contrattazioni, ideali e moti rivoluzionari che sostanziò tutto il seguito della storicità italiana. Forse il film nella sua didascalia di dialoghi serrati e nella meticolosità dell'attenersi quanto più possibile ai documenti storici dell'epoca, ci porta a pensarlo più come un ottimo lavoro di serial televisivo a più puntate. Comunque sia, “Noi credevamo” è un ottimo documento di rappresentazione di un'Italia che lottò strenuamente perché l'Unità si concretizzasse, con ingenti costi di giovanissime vite umane. Non solo è apprezzabile il rigore della ricerca documentaristica, ma anche i costumi e l'ambientazione storica sono altrettanto considerevoli. Così pure la recitazione di Luigi Lo Cascio, Valerio Bignasco e Francesca Inaudi nei panni di Cristina di Belgioioso, altrettanto apprezzabili Toni Servillo (forse un Mazzini un po' troppo attempato!) e Luca Zingaretti nei panni di Francesco Crispi. Una cosa è certa, ed è che alla fine della visione di questo lungo film, viene spontaneo rivendicare che l'Unità d'Italia è una conquista e guai a chi osa pensare il contrario. E' il caso di gridare, anche noi, ora: Viva l'Italia!


(recensione di Rosalinda Gaudiano )


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