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recensione nemico pubblico
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Negli anni in cui gli Okies migravano a milioni verso Chicago e i Dust Bowl impietosamente seppellivano Canada e Stati Uniti sotto metri di polvere, in cui la borsa americana ebbe il primo rumoroso crollo e il governo, tra guerre al crimine, mafia e tensioni sociali, fu costretto a ritirare gli emendamenti proibizionisti e ad augurarsi un nuovo conflitto mondiale; nei giorni del soggiorno di Al Capone nella baia di San Francisco o dei rombi delle Ford v8 nei boulevard luccicanti dei racconti di Hemingway e Fitzgerald, il popolo americano, mortificato dalle banche e prostrato dalle difficoltà economiche, elesse a eroe popolare il più famoso gangster statunitense: John Erbert Dillinger. Il personaggio, autentico Robin Hood dell'età contemporanea - prima svuotava i caveau e poi bruciava i registri dei debiti - non è nuovo al |
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linguaggio cinematografico: una dozzina sono i film che dal '45 ne ripropongono le gesta con una regolarità quasi accademica, anche se, tralasciando un Martin Sheen televisivo, è la prima volta che nei suoi panni si cala un grosso calibro come Johnny Depp o che un regista come Michael Mann ne tesse l'intreccio narrativo. La vicenda, da tempo consegnata alla storia, ripercorre sulla pellicola i quattordici mesi
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che valsero a Dillinger tutta la sua notorietà insieme all'interesse della neonata F.B.I. Il Bureau of Investigation infatti, guidato da J. Edgar Hoover - nome in grassetto sui libri di storia - cercava di acquistare allora tono e notorietà, e un'eventuale arresto di Dillinger, spina fastidiosa nel fianco della burocrazia, si rivelò l'occasione d'oro. Parlando di Depp l'attore, uscendo dalle sue ultime, fortunate caratterizzazioni - da Jack Sparrow a Willy Wonka, passando per il più recente "Parnassus" - si fa criminale. Più cattivo, anzi spietato del suo famoso Boston George, si aggira tra le architetture anni '30 indossando i panni del gangster. Forgiato dagli anni del riformatorio e dalle incongruenze del sistema giudiziario americano, risulta cinico, violento ma immancabilmente attraente e leale. Ironico e beffardo - caratteristiche sia del personaggio che dell'attore - tiene i fili della narrazione realizzandosi linearmente in una veloce ascesa e un repentino declino. Dalla parte retta della legge invece il misconosciuto Melvin Purvis (Christian Bale), rampollo dell'F.B.I. e agguerrito detective che oscilla tra l'abnegazione e i rimorsi per la piega che gli eventi cominciano a prendere. Interpretato adeguatamente ma senza note particolari dall'attore britannico, fa da contrappeso - minimo - alla carismatica figura del criminale, contribuendo a bilanciare il crescendo di brutalità che esplode nelle ultime battute del film. L'evoluzione, o involuzione dei metodi della polizia, la ferocia degli agguati, l'ossessione della cattura crescono con il crescere della fama di Dillinger, portando il detective prima alla gloria e poi al suicidio. Come le storie vere senza il lieto fine, con un po' di amarezza. Mann, dal canto suo, ci mostra, tra fughe rocambolesche e inauditi colpi di fortuna, come la realtà a volte superi di gran lunga la fantasia in un fedele ritratto di inizio secolo. Ed è il caso, ahimè apprezzabile solo dagli anglofoni, dell'accento fortemente ostentato di Christian Bale: ci si corteggia, si parla o si guida come solo in quegli anni, immergendo totalmente lo spettatore. Il resto poi alle riprese: inquadrature strette dei volti da una parte, dall'altra la presenza quasi costante, per alcuni invasiva, della telecamera a mano: l'inquadratura oscilla, segue le fisionomie, salta e scarta nelle scene più concitate, una soluzione più che apprezzata per fornire al film, questo tipo di film, elementi tecnicamente validi, per non dire insoliti. Una pellicola riuscita del regista di "Heat - La sfida". Per rimanere in tema. Coinvolgente, ben ordita, con in più il pregio del bollino - tratto da una storia vera - che accompagnandosi a un film scorrevole e sorretto, come in questo caso, da un cameo artistico d'eccezione, non può che aumentarne il pregio.
(di Marco Trani)
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