NELLE TUE MANI
 
 

di Giulia Mazza (**)

 

di Daniela Losini (**)

Di buone storie e buoni film il cinema italiano ne ha disperatamente bisogno. È tanto ormai che lo si continua a dire e ribadire, così tanto da essere diventato luogo comune. Ma quando deludono anche film che - potenzialmente - avrebbero potuto dimostrare qualcosa in più, allora forse viene da pensare che non lo si sia detto abbastanza. Così “Nelle tue mani”, di Peter Del Monte, lascia alquanto perplessi. Teo (il monoespressivo Marco Foschi), uno studente di astrofisica, viene investito da Mavi (una Kasia Smutniak odiosa e amabile al punto giusto), che lo soccorre, lo porta in ospedale e poi sparisce. Ma il colpo di fulmine è in agguato, e il giovane, benché già fidanzato, la cerca, la segue, la incontra, la fa innamorare. Si sposano, hanno una figlia, ma Mavi rivela da subito un carattere problematico che li porterà al   Rarefatto e respingente cinema didascalico con punte di emozioni e empatia capaci di raccontare senza spiegazioni e ridondanze, un amore strambo e contraddittorio, immenso e piccolo. Mavi (Kasia Smutniak non solo bella ma capace di trasmettere sensazioni) fa la cameriera e sbarca il lunario, e Teo (il bravo Marco Foschi visto in “Fame Chimica”) prossimo alla laurea in astronomia, incocciano l’uno nell’altra dopo un incidente di macchina, vecchio espediente narrativo ormai in abuso e disuso. I due ragazzi si attraggono e si innamorano. Decidono di metter su famiglia. Nasce anche una piccola creatura. Il titolo “Nelle tue mani”, che ha goduto di un passaggio al Festival di Torino 2008, allude alla fiducia reciproca come presupposto per il funzionamento di un rapporto equilibrato. Presto, la ragazza comincia a
 
 
 
divorzio, e da quel momento a vivere una vita tra alti e bassi, mantenendo sempre più o meno i contatti. La storia non sarebbe nemmeno troppo banale (a parte il solito incidente, che nell’immaginario cinematografico pare essere diventato l’unico modo per incontrare qualcuno), se solo si fosse concentrata l’attenzione sul tema più interessante, ovvero il rapporto tra i due giovani e il bisogno di Mavi, ai limiti della patologia, di mettere la sua vita nelle mani di qualcuno. Invece tanto tempo perso in digressioni inutili, unito a scelte del regista che nel complesso rendono il film tecnicamente contradditorio: buono il salto temporale da una scena all’altra, ma inspiegabili i minuti spesi a farci vedere il protagonista intento a scrutare dati che si cancellano sul computer. E ancora, delicato e rispettoso il lasciar solo intuire quanto è accaduto o sta accadendo (come nelle scene d’amore, o cosa si cela dietro il rapporto tra Mavi e il padre), ma senza senso far vedere la protagonista lanciare bottiglie contro una casa per oltre cinque minuti. Se dunque in certi punti Del Monte alleggerisce, nella maggior parte purtroppo appesantisce il film. Che invece di coinvolgere ed emozionare, disturba ed esaspera per la sua lungaggine, al punto da farti controllare l’orologio dopo appena mezz’ora dall’inizio. E così “Nelle tue mani”, nelle nostre di mani, lascia il senso di un’occasione mancata.






- Scrivi la tua opinione sul film "nelle tue mani"!

- Scrivi la tua recensione del film "nelle tue mani"!
  dare segni di dissesto emotivo: è ossessiva, gelosa, vendicativa. Lascia la piccola chiusa in casa per andare a fare una telefonata, si trascina da una irresponsabilità all’altra con l’anima sporcata da un segreto indicibile. Lui, dopo che si saranno lasciati e feriti non solo psicologicamente, continuerà a coltivare l’ossessione del loro rapporto. Peter del Monte avvezzo a esperimenti cinematografici, “Controvento” “Giulia e Giulia”, costruisce e dilata in un arco temporale di dieci anni, un rapporto complicato, esagerato e esasperato scegliendo i toni supponenti dei silenzi, raccontando per sottrazione il disagio e l’incapacità della comunicazione. Mestiere e ricercatezza profusi a grandi mani. Innegabile capacità narrativa alienata dalla forte e fredda componente manieristica e da alcuni nuovi luoghi comuni: l’accusa alla morale cattolica, il rapporto di una sera che sfocia in gravidanza, i risvolti sentimental-ricattatorii alla Adele H. Molta carne al fuoco, molte ambizioni, molte perplessità: si oscilla tra velleità autorali e la miglior fiction televisiva possibile.



 
 
  Scheda Recensione Locandina  
 

Copyright © Cinema4stelle.it 2003-2008. Tutti i diritti sono riservati.