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MR.
MAGORIUM E LA BOTTEGA DELLE
MERAVIGLIE |
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La prima regia dello
sceneggiatore americano
Zach Helm ci regala
un film divertente
e ben congegnato,
che si poggia sulle
capacità attoriali
del rodato Dustin
Hoffman e sulla freschezza
di Natalie Portman.
La vicenda narrata
è quella di
un giocattolaio, Edward
Magorium, (impersonato
da Hoffman) che, arrivato
al termine della sua
avventura terrena
(ha già 243
anni!) decide di lasciare
la propria bottega
alla sua assistente
Mahoney (Natalie Portman).
Questi, suonatrice
di piano prodigio,
(a pochi anni suonava
Rachmaninov), soffre
di una mancanza di
fiducia in sé
stessa, data l’incapacità
di portare a compimento
la scrittura di una
partitura completa
per piano, e non si
ritiene all’altezza
dei progetti che Magorium
ha per lei. Cerca
così di scoraggiare
in ogni modo il titolare
dal lasciarle il negozio.
La magia che perva- |
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de il
negozio
di giocattoli
di Mr
Magorium
sembra
essere
messa
in crisi
dall’imminente
partenza
del
proprietario.
I giocattoli
si ribellano
e persino
i muri
dello
stabile
si ingrigiscono,
perdendo
i propri
colori.
A contrìbuire
alla
crisi
vi è
anche
l’ordinaria
figura
di Henry
Weston
(l’attore
James
Bateman).
Da qualche
giorno
egli
lavora
presso
il negozio
in qualità
di “contante-mutante-contabile”,
incaricato
da Mr.
Magorium
di quanti- |
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ficare il
valore del
negozio prima
della cessione.
La sua figura
porta ordine
e rigore nel
mondo di Magorium.
Il regista
e sceneggiatore
è abile
nel mettere
in contrasto
l’ordine
e la razionalità
del mondo
esterno con
la magia che
vive nella
bottega. Lo
stesso dividersi
del film in
capitoli ci
mostra lo
sviluppo di
questo confronto.
La magia e
la straordinarietà
di Mr. Magorium
si scontrano
con la razionalità
che permea
il mondo.
La lotta che
sembra vedere
la magia destinata
a scomparire
con la dipartita
di Magorium,
ci riserva
tuttavia un
finale sorprendente
che vede in
prima linea
il contabile
(che ha riscoperto
sé
stesso anche
grazie all’amicizia
col giovane
aiutante di
bottega Eric)
nel sostenere
la rinascita
del negozio
di giocattoli,
infondendo
fiducia alla
giovane Mahoney.
La scenografia
è molto
ben studiata
ed il regista
è riuscito
a non abusare
degli effetti
speciali,
ricorrendo
a trucchi
ottici e di
illuminazione
(ad esempio
per rendere
la perdita
di vita e
di colore
dei giocattoli
dopo la scomparsa
di Magorium).
Questa scelta
ha contribuito
a rendere
la vicenda
molto realistica,
pur nella
straordinarietà
degli avvenimenti
e delle situazioni
presentate.
Lo scenografo
si è
ispirato per
la costruzione
degli interni
a Magritte
e non ha lesinato
in invenzioni
che sorprenderanno
i più
piccoli. Da
segnalare
l’interpretazione
del piccolo
Zach Mills
(già
visto in “Santa
Clause è
nei guai”)
nella parte
del giovane
aiutante di
bottega, Eric,
bambino che
mostra più
dei suoi anni
per intelligenza
e saggezza,
e che per
questo ha
qualche difficoltà
nel confrontarsi
con i suoi
coetanei.
Mills mostra
straordinarie
capacità
di immedesimazione
e non sfigura
davanti alle
prestazioni
dei suoi colleghi.
Il resto del
cast è
di primo piano
e ciò
aiuta certamente
il regista
nella realizzazione
del progetto,
da lui fortemente
voluto e nato
dalla propria
esperienza
come commesso
di un negozio
di giocattoli.
Pregevole
lo sforzo
di tutta l’equipe
nel realizzare
un film per
i più
piccoli, che
non rifiuta
però
di porre le
grandi domande
sulla vita,
sulla caducità
di questa
e sulla bellezza
del vivere
scoprendo
sé
stessi nel
confronto
quotidiano
con gli altri,
guardando
al di là
della superficie
delle cose.
(recensione
di Francesco
Carabelli
)
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recensione del
film "Mr.
Magorium e la
bottega delle
meraviglie"! |
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