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Kevin Costner è
Mr. Brooks, uomo dell’anno
della Camera di Commercio
di Portland e serial
killer molto meticoloso:
studia le proprie
vittime, le loro abitudini,
ha un guardaroba di
vestiti per uccidere,
pulisce ogni traccia,
raccoglie i bossoli
dei proiettili, passa
l’aspirapolvere
prima di abbandonare
la scena del crimine
e poi brucia le prove.
Talmente bravo che
sua moglie, l’agente
Catherine Willows
della squadra CSI
di Las Vegas, non
sospetta niente e
dorme serena accanto
a lui. Mr Brooks ha
fame di uccidere,
una fame resa insaziabile
dall’amico immaginario
William Hurt che gli
ricorda continuamente
di seguire il suo
istinto da serial
killer. Una malattia
dunque, forse ereditata
anche dalla figlia,
la Julie del serial
Shark, che sembra
soffrire della stessa
brama di morte. Per
sedare la fame Mr.
Brooks torna ad uccidere
dopo due anni di asti- |
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nenza,
ma galeotta
fu la
tenda
aperta
e così
si procura
un testimone
oculare
che
al posto
che
denunciarlo
vuole
diventare
come
lui.
Nel
frattempo
Demi
Moore,
agente
di polizia
multi
miliardaria
e in
fase
di divorzio
dal
Mr.
Smith
di Sex
and
the
City,
che
a sua
volta
ha una
relazione
con
la Michelle
Dessler
di 24
che
qui
fa l’avvocato,
indaga
sugli
omicidi
compiuti
di Mr
Brooks.
Il film
inizia
bene.
Molto
bella
la didasca- |
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lia iniziale
e incisiva
la voce di
Costner che
prega affinché
la sua fame
non si impossessi
ancora di
lui. E sorprende
molto vedere
un film del
genere, dai
temi non certo
adatti ai
minori, distribuito
in Italia
dalla Walt
Disney. Questi
buoni sentimenti
però
si dissolvono
in pochi minuti
per lasciare
spazio al
fastidio per
un film gestito
decisamente
male che segue
troppe trame
e che sembra
non arrivare
mai a niente.
I divi in
discesa Costner,
Hurt e Moore
non imbroccano
dunque il
film giusto
per risalire
la china.
Sembra anche
che l’abbiano
capito fin
dall’inizio
e danno il
minimo sindacale,
nonostante
la generosità
dell’ex
soldato Balla
coi Lupi nel
mostrare il
suo ancora-in-formissima
fondoschiena.
Per non parlare
dei numerosi
volti televisivi
qui impiegati
in ruoli sbagliati.
E’ ridicolo
vedere il
braccio destro
di Grissom
sposata ad
un serial
killer che
riesce a fregare
la scientifica,
così
come risulta
fastidioso
riconoscere
il dolce fidanzato
di Samantha
di Sex and
the City nei
panni di un
avido e incallito
dongiovanni.
Potrebbero
sembrare dei
dettagli,
ma la sceneggiatura
è così
debole e contorta
che basta
veramente
poco per uscire
fuori dalla
storia e non
farci più
ritorno. Menzione
speciale poi
per la scena
della sparatoria
tra Demi Moore
e l’assassino
denominato
“il
boia”:
mai visto
uno spreco
così
alto di pallottole
a vuoto dai
tempi di Matrix!
(recensione
di Sara
Sagrati
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film "mr.
brooks"! |
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