MONSTER HOUSE
 

monster house recensione

 
Oramai è assodato: il cinema d’animazione in 3d rappresenta una frontiera oltrepassata e in piena espansione. Lo ha dimostrato la Disney, in associazione, alla Pixar, con Toy Story e con Nemo, lo dimostra la Dreamworks che ha regalato il delizioso Shrek, e ora, fiera e baldanzosa, ci prova la Sony con questo Monster House. Prodotto da Steven Spielberg e Robert Zemeckis il film riesce nel suo intento di favoletta per teenager e per adulti malati della sindrome di Peter Pan. In uno sperduto paesino americano, tre ragazzini perdono la testa per una tetra abitazione abitata da spettri. È la notte di Halloween e i tre coraggiosi decidono di ispezionarla e fare visita ai sinistri abitanti. Prendete il classico canovaccio da filmetto popcorn movie idolatrato in america dai ragazzi, addolcite i toni macabri e condite con una delle miglio-  
 
ri animazioni in 3d: il gioco è fatto. Nulla di speciale, nessuna sorpresa o incanto, ma nemmeno il rimpianto del biglietto comprato. Il regista Gil Kenan ci sa fare con colpi di scena, e con i cliché, ma riesce a rendere l’operazione godibile nella sua stanca ripetizione. Sebbene il punto di forza sia l’animazione, ciò che risplende in questa pellicola è lo scoppiettante ritmo dei dialoghi, e in generale una perfetta sceneggiatu-  
ra, dove spesso il dialogo prende piede più dell’azione. Non si tremerà dalla paura, ma di certo si riderà e anche tanto.
(di Gabriele Marcello )

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