MENO MALE CHE CI SEI
 
locandina meno male che ci sei

recensione meno male che ci sei

 
Ormai, mettiamoci l'anima in pace, perché è dal 2005 (con "Condom express", primo lungometraggio, e con il secondo "Ho voglia di te" ) che il giovanissimo regista spagnolo, Luis Prieto, ci prova a tirar fuori un lavoro cinematografico che diventi un teen-cult sull' italico universo givanile. Infatti Prieto torna a proporre per il grande schermo "Meno male che ci sei", film tratto dall'omonimo romanzo di Maria Daniela Raineri, edito da Sperling & Kupfer. La storia è centrata su Allegra (Chiara Martergiani) e Luisa (Claudia Gerini). La prima è una adolescente con mille problemi, cui purtroppo la sorte gioca un brutto tiro mancino, privandola improvvisamente di tutti e due i genitori che muoiono in un incidente aereo, la seconda è la giovanissima amante di Federico (Marco Giallini), padre di Allegra. Ad un certo punto Allegra e  
 
Luisa si incontrano e decidono di vivere entrambe in casa di Luisa, scambiandosi emozioni, raccontandosi esperienze, insomma dandosi sostegno l'una con l'altra nella comune quotidianità. Ma, c'è sempre un "ma " in tutte le storie. Per Allegra e Luisa la convivenza non è poi così gioiosa, anche perché la giovanissima e sperduta Allegra non riesce a distinguere ciò che è bene e ciò che è male, in particolar modo   recensione meno male che ci sei
riguardo i suoi sentimenti per Gabriele (Alessandro Sperduti). Se "Ho voglia di Te" , secondo lungometraggio di Luis Prieto, praticamente è un lavoro cinematografico da destinare al piccolo schermo, l'attuale lavoro di regia dello stesso, "Meno male che ci sei" non riscatta assolutamente la sua precedente fatica. La sceneggiatura, (della stessa Maria Daniela Raineri, autrice dell'omonimo libro), ancora una volta presenta dialoghi banali e prevedibili. Inoltre, la superficialità nella costruzione caratteriale dei personaggi penalizza il lavoro e lo relega ancora una volta nelle messe in scena destinate al piccolo schermo. Prieto tenta, anche questa volta, attraverso il parallelismo delle vicissitudini di Allegra e Luisa, di focalizzare e catturare dietro la mdp quel mondo adolescenziale effimero e di celluloide, in cui basta un niente per toccare il fondo e non rialzarsi più, se non si avesse qualcuno vicino che tenda la mano, e a cui dici, appunto. meno male che ci sei! Solo che Luis Prieto tutto questo lo racconta con un prodotto che si presenta fortemente commerciale e niente di più. "Meno male che ci sei" è dunque destinato a quella fetta di giovanissimi spettatori poco più che adolescenti, che, durante la visione del film, percepiranno più che altro lo sguardo superficiale e sempre un po' negativo di questo giovane regista spagnolo, che ancora non riesce a cogliere con più acutezza e profondità, anche quella parte importante di positività del confuso mondo adolescenziale. Meritevole la fotografia di Patrizio Patrizi ed anche alcuni spazi scenografici di Sarah Webster. Molto marginale il ruolo di Stefania Sandrelli, nella parte della nonna di Allegra.

(di Rosalinda Gaudiano)


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