MANUALE D'AMORE 3 - RECENSIONE
 
locandina manuale d'amore 3
Locandina "Manuale d'amore 3"

manuale d'amore 3 - recensione

 
Giovanni Veronesi ha scoperto la ricetta del successo: rifare sempre lo stesso film. Stessi episodi, stessi attori, basta mischiare un po’ gli episodi, un po’ gli attori, tanto la gente è distratta e neanche se ne accorge. Fondamentale è che il film sia a episodi: consente l’ammucchiata di star con la quale è più facile confondere le acque, e consente di restare sempre nel vago così da non inculcare mai in chi guarda una cifra ben precisa e riconoscibile. Poi è un po’ come il gioco delle tre carte: ora scamarcio è qua e adesso non c’è più, ora la bellucci è qua adesso è là e al suo posto c’è laura chiatti, togli un muccino metti un fabio volo, metti un sergio rubini poi lo levi, l’unico a esserci sempre è Verdone che rifà per la milionesima volta la gag di lui a letto con la pazza che se lo vuole trombare. E’ il perturbante effetto di ritrovare  
 
qualcosa di familiare, una specie di dejà vu. L’intento è quello di non far capire a chi guarda cosa ha già visto e cosa no. Nel balletto delle sostituzioni stavolta a Veronesi riesce davvero il colpaccio: disporre del più grande attore vivente, persuaso anche dall’amico Keitel (già protagonista, ahilui de “Il mio West”) che pare gli abbia detto “vedrai che ti diverti” (attenzione alle parole: gli ha detto “vedrai che ti diverti”   recensione manuale d'amore 3
non “vedrai che farai un film divertente”). Alla fine, vedere De Niro che recita in italiano è quasi commovente, uno spettacolo che ripaga del prezzo del biglietto, se non fosse per l'orrenda voce off sottotitolata. Ovviamente è il più bravo di tutti, non che ci voglia molto considerato che recita accanto a monica bellucci. Da Manuale d'amore 3 impariamo che: Castiglione della Pescaia è un paesino deserto abitato da una decina di sciroccati che passano la vita a farsi stupidi scherzi a vicenda (c'è anche il Guido di una scorsa edizione del Grande Fratello che per una bestemmiola fu ostracizzato per l'eternità da tutto il palinsesto televisivo mentre oggi una bestemmia fa curriculum); monica bellucci, “la donna più bella del mondo” (ormai è un epiteto come “achille piè veloce”), sta lievitando come il soufflé che pare abbia in bocca quando parla, non rinuncia a mostrare una tetta ma di imparare a recitare proprio non se ne parla; nella gara di stacco di coscia tra laura chiatti e valeria solarino, nel tentativo di accalappiarsi il bel scamarcio, vince laura chiatti ma di stretta misura. Il cinema di Veronesi, ormai affrancatosi da Pieraccioni, è sempre lo stesso: garbato, moderato, ininfluente. Eppure in Italia è riuscito a fare scuola. Un genere di commedia media in tutto, che si eleva al di sopra della miseria del cinepanettone ostentando mal riposte pretese di autorialità. Parliamo di un film a episodi quindi: discreto il terzo (De Niro), appena sufficiente il secondo (Verdone), non classificato il primo (Scamarcio & Co.). Ma il peggio di Manuale d'amore 3 è la cornice incarnata da un incomprensibile cupido taxista romano che pontifica sguardo in camera scoccando frecce a rallentatore. Nemmeno Moccia è mai giunto a tanto.

(recensione di Mirko Nottoli )


- Scrivi la tua recensione del film "manuale d'amore 3"!

- Consulta tutte le recensioni
 
 
  Scheda Recensione Locandina  
 

Copyright © Cinema4stelle.it 2003-2010. Recensioni e articoli, tutti i diritti sono riservati.