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Che Meryl Streep sapesse
cantare, e alla grande,
si era visto, e sentito,
nell’ultimo
film di Altman, “Radio
America”. Ma
che, all’età
di sessant’anni,
fosse in grado di
ballare a ritmo frenetico
indossando tutine
di spandex, boa di
struzzo e lustrini
risultando credibile
come, e anche più,
di una pop-star ventenne,
nessuno poteva aspettarselo.
Ma la divina e poliedrica
Streep può
questo ed altro. Sbarcato
a Brodway nel 1999,
“Mamma Mia!”,
musical basato sulle
canzoni degli ABBA
da cui è tratta
la pellicola, racconta
la storia di Sophie
(Amanda Seyfried),
ventenne spensierata,
in procinto di sposare
Sky (Dominic Cooper),
suo primo grande amore.
Ma c’è
un ma: la ragazza
vive sola con la madre,
Donna (Meryl Streep),
gestendo un bed &
breakfast su un’isoletta
greca, senza sapere
chi sia suo padre.
Sophie sente |
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fortemente
il desiderio
di conoscere
suo
padre
prima
delle
nozze,
volendo
assolutamente
farsi
accompagnare
da lui
all’altare.
Leggendo
di nascosto
il diario
della
madre,
la futura
sposa
scopre
che
sono
ben
tre
i possibili
candidati
al ruolo
di padre:
Sam
(Pierce
Brosnan),
primo
e affascinante
amore
di Donna,
Bill
(Stellan
Skarsgard),
focoso
avventuriero
e Harry
(Colin
Firth),
rocchettaro
romantico.
All’insaputa
della
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madre, Sophie
invita i tre
al matrimonio
e, con sua
grande sorpresa,
tutti accettano
l’invito.
Al momento
dell’arrivo
dello strano
trio sull’isola,
Donna e le
sue amiche
di sempre,
Rosie (Julie
Walters) e
Tanya (Christine
Baranski),
avranno un
gran da fare
per tenere
a bada gli
aspiranti
padri e Donna
dovrà
affrontare
i fantasmi
del suo passato.
La trama molto
semplice è
in realtà
un pretesto
per far parlare
i personaggi
tramite le
allegre canzoni
dance degli
ABBA, sullo
sfondo di
una Grecia
da cartolina
e sfoggiando
costumi dai
colori sgargianti.
Il risultato
è un
cocktail dalla
potenza dirompente:
impossibile
non lasciarsi
trascinare
dal ritmo
festaiolo
delle canzoni
e dalla bravura
degli interpreti,
su tutti la
straordinaria
Streep, centro
di gravità
e cuore pulsante
della pellicola,
che dimostra
di poter interpretare
veramente
qualsiasi
ruolo. Molto
brava e convincente
anche la spigliata
Seyfried,
divertenti
la Walters
e la Baransky,
e sorprendente
il trio maschile:
Firth e Skarsgard
puntano brillantemente
sulla carta
dell’ironia,
mentre Brosnan
dimostra di
avere una
voce rock
e sexy totalmente
inaspettata.
James Bond
sa cantare!
Uniche pecche
della pellicola
sono proprio
la regia di
Phyllida Lloyd,
che non ha
osato abbastanza,
limitandosi
a volte a
far recitare
gli attori
senza compiere
scelte stilistiche
incisive,
e le coreografie
poco sfruttate
nelle loro
potenzialità:
con un set
così
bello e un
cast del genere
si sarebbe
potuto fare
uno “spettacolo
spettacolare”.
Ma nonostante
qualche piccola
imperfezione
il film è
un vero inno
alla vita,
all’amore,
al divertimento,
alla musica,
impedibile
per i fan
dei musical
e gli amanti
della musica
anni settanta.
E se anche
i musical
e gli ABBA
non vi dicono
nulla, Meryl
Streep vale
il prezzo
del biglietto.
Ai titoli
di coda non
andate via:
il meglio
comincia proprio
lì!
(di Valentina
Ariete )
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mia!"! |
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