MA L'AMORE... SI!
 

ma l'amore... sì! recensione

 
Se avete voglia di vedere un film adatto a dare uno stacco al tran tran della quotidianità, andate pure a vedere: ma l’Amore …Si! Co-diretto da Tonino Zancardi e Marco Costa, autore del soggetto e della sceneggiatura, il film, che sarà distribuito in 150 copie, è un tentativo di realizzare un messaggio polifonico, attraverso le diverse identità dei personaggi che giocano i ruoli della recitazione, supportati anche dalle diverse ambientazioni di luoghi regionali. Il film narra la storia di una famiglia calabrese, che cambia la quotidianità della propria esistenza (un po’ tediosa e costretta nella chiusa mentalità di un paese del sud della Calabria), grazie all’eredità del nonno, morto improvvisamente d’infarto. La considerevole somma ereditata dai due figli del nonno morto, Alfredo (Andrea Tidona) e Nunzio (Gianni Pellegrino),  
 
permette ai due fortunati eredi di “emigrare” dalla Calabria verso la capitale, Roma, ed aprire un ristorante di cucina tipica calabrese: “Il Piparedduzzu”. Ed è proprio grazie all’ardita e speranzosa decisione dei componenti la famiglia Iorio, di lasciare le sicurezze affettive della propria terra, che inizia per loro un nuovo percorso di emancipazione. In effetti, per ognuno dei personaggi, il confronto con un mo-  
do di concepire la realtà, diciamo più disinvolto e disinibito, è abbastanza impegnativo, tanto da farli precipitare in vere e proprie situazioni di spaesamento. Alla fine però i simpatici soggetti riescono nel difficile processo d’integrazione ai nuovi modelli capitolini. Per questa riuscita, la figura di coesione e di forza è data dalla mamma Annuccia (la brava Anna Maria Barbera), che sa cogliere con arguzia e sapiente sensibilità le aspettative della figlia Angelina (Marina Limosani) e del figlio Carmelo (Lorenzo Balducci), mediando l’autorità dell’impenetrabile pater familias, Alfredo. Il film anche se godibile, ha una recitazione ingessata nelle parti, e sa di “deja vu”. Fa eccezione Anna Maria Barbera, che si pone con naturalezza e bravura, riuscendo a dare uno stile al personaggio, esilarante, ma nello stesso tempo forte e incisivo, capace di affrontare con rispetto le scelte omosessuali (o meglio bisex) del figlio Carmelo. Disinvolta e accattivante, la brava interpretazione che Alessandro Haber fa del medico Porfirio, ossessionato dalla passione per le …donne e la poesia. Bisogna dare merito a Blasco Giurato per la fotografia, che ci propone riprese di luoghi mozzafiato della splendida Calabria, e di una magica Roma di notte. Ma l’Amore …Si! alla fin fine, per il rotto della cuffia, riesce ad essere un film sull’Amore. Perché, se Amore vuol dire volersi bene, riuscire a far rispettare il proprio punto di vista e le proprie scelte, a percepire l’Altro nella sua diversità, allora ci siamo con la rivoluzione nell’emozione che l’Amore oggi propone. La scena finale del matrimonio di Angelina con il vichingo Lars (Mirco Pettini), e scorrendo i titoli di coda, la canzone “Triangolo” interpretata da Renato Zero, chiudono il film sollecitando riflessioni e conclusioni su quanto, momenti prima, le gag esilaranti, hanno proposto.

(di Rosalinda Gaudiano )

- Scrivi la tua recensione del film "Ma l'amore... sì!"!
 
 
  Scheda Recensione Locandina  
 

Copyright © Cinema4stelle.it 2003-2005. Tutti i diritti sono riservati.