LOWER CITY
 
locandina lower city

recensione: lower city

 
Questo "Lower City", primo film di Sergio Machado dopo essersi occupato di documentari, vincitore all’ultimo Festival di Cannes del Premio Speciale della Giuria Giovani, racconta in modo molto coinvolgente la storia di un triangolo amoroso tra due amici d’infanzia, Deco e Naldinho, il cui incontro con una spogliarellista, Alice Braga, li farà entrare in un vortice irrefrenabile di sesso e passione, ma che distruggerà la loro lunga amicizia. Di certo non è il primo film su una storia “a tre”, basti pensare a "Jules e Jim" o al più recente "The Dreamers", ma certamente è molto interessante vederlo raccontato nei bassifondi di una città della costa nord-est del Brasile, all’interno di un ambiente molto difficile, dove la lotta per il futuro è una lotta quotidiana in cerca di un qualunque lavoro, anche sporco, da fare. È un  
 
brulicare di gente che va avanti in un mix di lavori giornalieri, tra combattimenti di polli, incontri di boxe truccati e piccoli furti: tutto pur di riuscire ad arrivare al giorno dopo nella Cidade Baixa. Da cui è difficilissimo emergere: come Deco costretto a tornare agli incontri di boxe truccati da cui ne era uscito solo per raccimolare un po’ di soldi. Sergio Machado offre al pubblico la sua visione del “menage a trois” senza troppi   recensione lower city
eccessi, ma raccontata con una regia sapiente, che sa alternare momenti frenetici di esplosione di passione e rabbia a momenti molto più riflessivi e interiorizzanti, in cui si possono capire meglio le dinamiche psicologiche dei personaggi. Personaggi, Deco e Naldinho, che si fanno trascinare e travolgere dalla gelosia reciproca e dalla collera, in un climax sempre crescente (fino alla rissa finale) di violenza e rabbia. Il tutto ruota intorno alla figura, bellissima e molto sensuale, di Karinna, interpretata da Alice Braga, che funge da forza motrice di tutto il film, catalizzando inevitabilmente su di sé l’attenzione di tutto il pubblico grazie ad una carica erotica incredibile, derivante dalla sua innata sensualità che sprizza da ogni singolo sguardo e ad ogni passo. A dare ulteriore forza visiva, la bellissima fotografia di Toca Seabra, che carica di sensualità il personaggio anche grazie all’uso di toni caldi e leggermente sbiaditi, tipici del Brasile. Prodotto da Walter Salles (lo stesso de "I diari della motocicletta"), il film finisce per analizzare la forza dell’essere innamorati (o ossessionati?), superiore a qualsiasi cosa, anche all’amicizia, e l’impossibilità di razionalizzare certi comportamenti, che invece sono indotti esclusivamente dall’istinto, che è quella parte animale che ognuno ha dentro di sé e che è impossibile da controllare.



(di Mauro Missimi )


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