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Bizzarra creatura
in celluloide "Liscio"
che altalena fasi
di narrazione grottesca
a incursioni nel favolone
per ragazzi. Gli esiti
sono discontinui,
incerti e inframmezzati
da picchi d'ilarità
involontaria. Raul
(eh sì) un
ragazzino appassionato
di musica (Umberto
Morelli) con madre
single e allegrotta
(Laura Morante in
inedita versione canterina
ma che riesce a infilare
qualche battuta a
effetto isterico –
strano, diremmo) individua
nel compagno ideale
che manca alla genitrice,
il posato e gentile
professore di musica
apparentemente single
(Antonio Catania).
Li vorrebbe uniti
e con la scusa del
saggio di fine anno,
coinvolge l’insegnante
nel menage familiare.
Ambientato nella terra
delle balere, lo sgasatissimo
"Liscio"
focalizza l'attenzione
sulla carineria conclamata
dell'imberbe protagonista.
Delicato e |
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ricciolino
parla
generoso
d'inflessioni
romanesche
alla
faccia
dell’opportuno,
anche
se scontanto,
accento
romagnolo
che
ci aspetteremmo.
Gli
amichetti
e sodali
di scuola
scambiano
la mammina
cantante
per
una
prostituta
(!)
scatta
così
l'equivoco
che
genera
la ribellione
e il
clou
della
vicenda.
Note
tecniche:
regia
economica,
fotografia
statica,
abitucci
simil
Moira
Orfei
senza
la verace
presenza
circense
nè
il parrucco,
reci-
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tazione a
cottimo. Aveva
dato più
spettacolo
il pacioso
Casadei durante
l'Isola dei
famosi al
punto che
vien voglia
di scommettere
su quanto
la pellicola
rimarrà
in cartellone
e sul numero
di spettatori
che accorreranno.
(recensione
di Daniela
Losini )
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recensione del
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