conversazione
tra lui e
un suo studente,
Roth (Andrew
Garfield).
Malley non
ha dimenticato
i suoi ideali
democratici
e vorrebbe
che Roth,
nel quale
individua
intelligenza
e capacità,
si impegnasse
nei confronti
della società
e del suo
Paese. “È
tempo - dice
il professore
rivolgendosi
allo studente
che mostra
un certo cinismo
nei confronti
della politica
– di
mettersi in
gioco e non
solo con le
parole”.
Intanto tra
le nevi dell’Afghanistan
due marines
caduti dall’elicottero
che li trasportava,
affrontano
con piglio
eroico la
loro ultima
battaglia.
Sono Arian
ed Ernst (Derek
Luke e Michael
Pena), anche
loro studenti
di Malley,
arruolatisi
nella convinzione
di poter rendere
migliore il
mondo. “Leoni
per Agnelli”
non è
un film di
guerra, anche
le scene di
battaglia
sono coinvolgenti
e molto ben
girate e la
guerra è
nei discorsi
di tutti i
personaggi,
sia che si
trovino dietro
una scrivania
o combattano
nel gelo afgano.
È piuttosto
un film sull’atteggiamento
della politica,
dei media
e dei cittadini
americani
nei confronti
di quella
e del loro
Paese che
l’ha
dichiarata.
Sono espresse
le posizioni
di tutti,
di chi ci
crede, di
chi invece
comincia ad
avere un atteggiamento
critico e
di quanti
se ne disinteressano
perché
delusi. Il
film è
interessante
sotto molti
punti di vista,
sia per quelli
strettamente
cinematografici
che per quelli
attinenti
i temi che
propone. Non
prende posizioni
nette ma racconta
la situazione.
Ottime la
regia e la
prestazione
degli attori,
come la fotografia
e le musiche.
Qualche perplessità
sulla sceneggiatura
che volutamente
concede poco
allo spettacolo
e all’azione.
(recensione
di Claudio
Montatori
)