proprio matrimonio e tutte le sue certezze minacciate dall’arrivo di Mrs. Erlynne, una donna dalla dubbia moralità interpretata da una magnifica Helen Hunt. A complicare la situazione ci si metterà anche un giovane playboy che cercherà di approfittare della situazione e un attempato gentiluomo alla ricerca della sua terza moglie. Il film rimane però un po’ troppo simile a una rappresentazione teatrale, prendendo un po’ di ritmo solo nella parte centrale, quando si

entra nel vivo della vicenda. E’ sui pettegolezzi della gente e su quello che possono causare che Wilde punta il dito e come detto il titolo originale “A good woman” rappresenta questa intenzione con sottile ironia. A rendere omaggio al genio di Oscar Wilde non è solo la recitazione degli attori, ma anche i costumi di John Bloomfield e l’ottimo lavoro svolto con scenografia e fotografia. Un film che non entusiasma, ma che ci fa riscoprire un classico senza tempo. Da segnalare anche la presenza di Milena Vukotic, ingiustamente conosciuta al grande pubblico solo come la “Pina” di Fantozzi, ma che rimane una delle grandi attrici del cinema italiano.