proprio il ratto che causò involontariamente la caduta nell'oscurità del reame, un tempo prospero e festoso. Sono narrate, dunque, le vicende di un ribelle, un paladino del coraggio, mai servo delle imposizioni e dell'opinione della maggioranza. Un invito quindi alla riflessione in un periodo storico in cui, pur celebrandosi grandi inni alla libertà, il condizionamento sociale e le ingerenze del potere costituito appaiono molto

presenti, invasivi. Dal film emerge più che mai la necessità di seguire i propri istinti senza condizioni. Non solo; il messaggio forse più vivo e inequivocabile è l'invito a non fermarsi alle apparenze, poiché anche un piccolo topo può realizzare un grande sogno, se è davvero animato dalla voglia di raggiungerlo. La sceneggiatura è ben calibrata, sviluppandosi attraverso intrecci narrativi articolati in modo credibile. Dal punto di vista tecnico è da evidenziare lo stile visivo, ricco e dettagliato. La creazione di un'atmosfera pittorica, di fatto ispirata ai maestri fiamminghi, conferisce al film una connotazione fiabesca, insieme fantasiosa e verosimile. Un'animazione semplice, volta a valorizzare le caratteristiche umane dei personaggi, è la soluzione ideale per farci avvicinare al loro mondo senza mai sconfinare nel tecnicismo freddo e distaccato. Cenno finale al cast di eccezione nel doppiaggio; anch'esso contribuirà all'indubbio successo della pellicola.