|
|
|
|
recensione: la
setta delle tenebre
|
|
Il tema della vendetta
al femminile vanta
nel cinema titoli
prestigiosi che vanno
da “La sposa
in nero” di
Truffaut a “Lady
Vendetta” di
Park Chan-Wook, passando
per “Kill Bill”
di Tarantino e altri
meno noti o dimenticati.
Le signore in questione
sono generalmente
donne che hanno subito
gravi torti che le
hanno spinte a vendicarsi
senza pietà
degli oltraggi patiti.
Non fa eccezione “La
setta delle tenebre”
(“Rise”
è il titolo
originale), dello
scrittore e regista
Sebastian Gutierrez,
al suo terzo lungometraggio.
Ma qui siamo nel campo
del paranormale. Sadie
(Lucy Liu), è
una giornalista che
indaga sulle morti
violente di alcune
giovani orrendamente
mutilate, frequentatrici
di una specie di setta
satanica. Sono indagini
pericolose, al punto
che la stessa Sadie
ne resta vittima.
Ma per lei la realtà
è ancora più
terribile: si scopre |
|
|
|
morta
ma non
lo è,
e mentre
vaga
nella
notte
per
la città
sente
il bisogno
di nutrirsi
del
sangue
di persone
innocenti.
Inorridita
giura
vendetta
e inizia
la sua
caccia
ai responsabili
mostri
che
l’hanno
ridotta
così.
Il film
regala
qualche
emozione
ma la
sceneggiatura
tradisce
la sua
spinta
iniziale
e la
narrazione
si fa
piatta.
I dialoghi
sono
cosparsi
di banalità.
Regge
il tutto
una
fotografia
gradevole
e la
buona
prestazione
|
|
|
|
di Lucy Liu
accanto alla
quale recita
Michael Chiklis,
nel ruolo
di un poliziotto
che ha perso
sua figlia
proprio per
mano della
setta, e James
D’Arcy
che qualche
anno fa abbiamo
apprezzato
accanto a
Russel Crowe
in “Master
And Commander”
di Peter Weir
e Carla Gugino
che aveva
già
interpretato
“Judas
Kiss”
dello stesso
Gutierrez,
film di cui
era anche
produttrice.
In alcuni
camei appaiono
attori come
Robert Foster,
e Cameron
Richardson,
Samarie Armstrong
e Nick Lachey.
C’è
anche la Rock-Star
Marilyn Manson,
irriconoscibile
nei panni
di un barista.
“Ho
pensato che
sarebbe stato
spiritoso
– ha
dichiarato
Manson - apparire
in un film
di vampiri
senza interpretare
un vampiro!
Volevo essere
diverso da
quello che
la gente poteva
aspettarsi
da me. Non
ho neanche
il rossetto!
Se credo nei
vampiri? Senza
dubbio esistono,
si chiamano
manager e
avvocati!”.
L’originalità
di “La
setta delle
tenebre”
consiste nel
trattare il
tema dei vampiri
con originalità,
unendolo a
quello delle
sette sataniche,
che sono una
realtà
sociale preoccupante,
presente anche
in Italia,
con fatti
di cronaca
molto noti.
Forse Gutierrez
avrebbe potuto
sfruttare
maggiormente
quest’ultimo
argomento,
dando al film
una valenza
in più.
È facile
prevedere
un sequel.
(di Claudio
Montatori
)
|
-
Scrivi la tua
recensione del
film "la
setta delle
tenebre"! |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Copyright © Cinema4stelle.it 2003-2008.
Tutti i diritti sono riservati.
|
|
|