LA MUMMIA - LA TOMBA DELL'IMPERATORE..
 
locandina  la mummia la tomba dell'imperatore dragone

recensione la mummia

 
Chiediamoci perché spesso e volentieri la continuazione delle saghe cinematografiche generi delle vere e proprie baggianate. Perché il terzo film è un terno al lotto se non si hanno idee nuove, originali, una struttura convincente e in genere si risolve in scopiazzature e tentativi di attrarre al massimo con effetti speciali che risultano persino disastrosi? Ebbene “La Mummia: La tomba dell’imperatore dragone” terzo infausto episodio di una saga destinata ai blockbuster, diretto dal veterano degli action movies, Rob Cohen, è un film inutile al cento per cento, alla fine realizzato dopo odissee per l’assegnazione della regia e la scelta del cast. Dall’Egitto ci si sposta in Cina. I primi venti minuti sono dedicati ad un riepilogo storico sull’imperatore Qin Shi Huang (Jet Li), capace di arti magiche, che preda di una maledizione malefica  
 
di una strega (Michelle Yeoh), condannato ad una dannazione eterna insieme a tutto il suo esercito, 10.000 guerrieri, tutti trasformati in terracotta. E forse sono gli unici momenti passabili del film. Dopo di che la narrazione cambia temporalità e si sposta negli anni ’40, momento in cui un giovane e sbarbatello aspirante archeologo Alex O’Connel (Luke Ford), figlio dei famosi Rick (Brendan Frazer) ed   recensione la mummia la tomba dell'imperatore dragone
Evelyn O’Connel (Maria Bello in sostituzione di Rachel Weisz), rompe per caso la maledizione e risveglia dal sonno eterno l’imperatore e tutto il suo esercito. Una volta ridestate le sue membra e riacquistato il suo potere, l’imperatore, sempre in possesso dei suoi poteri soprannaturali, parte in quarta per la riconquista del mondo. Il film è stato girato in Cina, con alcune scene girate nella mitica Shanghai, con costi che hanno superato i 140 milioni di dollari. “La Mummia: La tomba dell’imperatore dragone” senza dubbio avrebbe la pretesa di sfondare i botteghini. Combattimenti esplosivi e…deliranti, inseguimenti di un assurdo incredibile, recitazione rigida ed inespressiva di un Jet Li esageratamente serioso e smielata degli altri personaggi, battute ridicole e senza consistenza di contenuti. Il film tesse la sua trama rubacchiata a destra e a manca, cadendo così in basso nella scena del grande combattimento tra l’esercito imperiale risuscitato e i cadaveri riemersi dalle viscere della grande Muraglia, che lo spettatore potrebbe sentirsi derubato e pretendere la restituzione dell’importo del biglietto. Per concludere con un’altra nota di terribile dolore, non si può sorvolare sugli Yeti: da incubo!! Incrociamo le dita e facciamo gli scongiuri perché questa saga niente più che fumettistica de “La mummia 3…” riposi in pace, per sempre… Amen.


(di Rosalinda Gaudiano )


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