LA FIDANZATA DI PAPA'
 
locandina la fidanzata di papà

recensione la fidanzata di papà

 
Miami. Due giovani ragazzi, Barbara (Martina Pinto) e Matteo (Davide Silvestri) sono innamorati e in attesa del loro primo figlio; gestiscono un piccolo ristorante sulla spiaggia di proprietà della madre di Barbara, Angela (Simona Ventura), una donna d’affari che si divide tra Miami, Los Angeles e New York. Matteo si decide finalmente a rivelare al padre Massimo (Massimo Boldi), proprietario di un albergo a Cortina D’ampezzo, la notizia dell’arrivo del bimbo; dopo lo shock iniziale, Massimo insieme alla figlia Lara (Loredana De Nardis) e al fratello Eros (Enzo Salvi), partono per Miami per assistere alla nascita del bambino. Ma in aeroporto Massimo e Angela ignari di chi siano si scontrano in un susseguirsi di gag, mostrando l’incompatibilità tra i loro caratteri; ma quando i figli li presentano provano a superare l'antipatia iniziale.  
 
Nel frattempo iniziano una serie di ammiccamenti tra i vari personaggi; Eros si invaghisce di Maria, l’assistente di Angela, che in realtà è un uomo costretto dalle circostanze a vestire i panni femminili, che è è attratto da Lara. La commedia degli equivoci raggiunge l’apice quando la giovane Barbara partorisce un bambino nero; la prima cosa che pensa Matteo è che la fidanzata l’abbia tradito e per   recensione la fidanzata di papà
questo si allontana da lei finendo tra le braccia di Felicity (Elisabetta Canalis), ma la verità è un’altra; dietro a tutto si cela il grande segreto di Angela. Ed è questo segreto che la spingerà a scoprire un nuovo aspetto di Massimo e ad avvicinarla a lui. Tra i vari personaggi ci sono anche Nino, ex marito di Angela (Nino Frassica), Luminosa, la fidanzata segreta di Massimo a Cortina (Teresa Mannino) e una coppia di supercops sgangherati Max e Bruno (i Fichi d’India). Come nelle migliori commedie il lieto fine non può mancare in un tripudio di sorrisi e allegria. Anche quest’anno, secondo una formula già sperimentata e dagli effetti positivi, il film di Natale che ha come protagonista Massimo Boldi e prodotto da Medusa, esce un mese e mezzo prima delle festività. La storia è molto semplice: le gag sono quasi sempre le stesse e non c’è un grande sviluppo nella storia dei personaggi; sai già cosa faranno prima che tutto accada. Inoltre l’obiettivo indicato da Boldi, cioè quello di aver realizzato una commedia pura, senza scene di sesso e volgarità né parolacce non è esattamente così; molto spesso i personaggi si ritrovano a ripetere luoghi comuni e a esprimere battute di scarsa comicità e di cattivo gusto. Gli attori sono un po’ macchiette dei propri personaggi ad esclusione di Biagio Izzo che in parte riesce a esprimersi attraverso il suo doppio ruolo e Teresa Mannino che si distingue per le sue caratteristiche che la rendono riconoscibile. Simona Ventura torna sul grande schermo dopo il suo esordio, dieci anni fa in “Fratelli Coltelli”; non convince la sua prova. Il regista, Enrico Oldoini, torna a lavorare con Boldi dopo più di dodici anni; il suo obiettivo era quello di scrivere insieme a Paolo Costella, da un'idea di Boldi, una commedia degli equivoci che potesse far ridere ad ogni scena, cercando di assecondare le capacità del protagonista e dei comici che facevano parte del cast ma il risultato non è sufficiente.



(di Tamara Malleo )


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