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RECENSIONE - LA DONNA DELLA MIA VITA |
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Locandina "La donna della mia vita" |
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recensione - la donna della mia vita
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Giorgio (Alessandro Gassman) e Leonardo (Luca Argentero) sono due fratelli molto diversi. Il primo è un medico donnaiolo, sposato con una bella donna, incostante ma con un forte carisma. Il secondo, di dieci anni più piccolo, è affidabile, sensibile ma con scarsa autostima e appena reduce da un tentativo di suicidio per essere stato lasciato dalla fidanzata, Irene (Gaia Bermani Amaral). A tenerli uniti c'è Alba (Stefania Sandrelli), ex stella della televisione dal passato sentimentale complicato, vera e propria mamma-chioccia abituata a tenere tutti sotto controllo, marito (Giorgio Colangeli) e figli. Nonostante il rapporto “forzato” dei due fratelli, le scappatelle di Giorgio e problemi lavorativi del marito, Sandro, il quadro familiare regge anche dignitosamente. A sconvolgere tutti gli equilibri sarà il fidanzamento di Leonardo |
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con Sara (Valentina Lodovini), una ragazza dolce e graziosa conosciuta ad una festa. Anche lei, come Leonardo, è stata da poco ferita sentimentalmente. L'inizio della loro storia sancisce una sorta di rinascita per entrambi (lui la definisce “la donna della mia vita”), almeno fino a quando si scopre che Sara non è altro che l'ultima-e turbolenta-relazione extra-coniugale di Giorgio. Una relazione che, nonostante una fine |
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disastrosa e sofferta, cela ancora sentimenti forse mai sopiti. “La donna della mia vita” è una commedia sentimentale brillante e sovversiva sul gioco dei ruoli che ciascuno riveste nella vita. "C'è una cosa che devi sapere: niente nella vita è come credi" , questa l'apertura del film di Stefania Sandrelli, rivolta (almeno così pare inizialmente) al pubblico, quasi a introdurre tutta la storia come una sorta di favola in un moderno “C'era una volta”. L'introduzione non poteva essere più azzeccata, il personaggio della mamma-chioccia Alba/Sandrelli risulta il perno centrale di tutta la storia. Una donna che vuole tenere tutto sotto controllo arrivando così a condizionare, in parte, le vicende di tutti i familiari, con un atteggiamento però mai arrogante o invadente ma, contrariamente, dolce e premuroso. Il regista, Luca Lucini, ci regala un film di buon livello, dimostrando che il cinema italiano non è solo il trash dei cinepanettoni o delle commedie di serie B. Non certo un capolavoro, ma comunque la narrazione scorre liscia e il livello medio del cast è di buona fattura. Partendo dalla buona prova di Stefania Sandrelli, pacata (forse anche troppo) e premurosa mamma, passando per un Luca Argentero in costante miglioramento (così come Valentina Lodovini) e una certezza ormai affermata come Alessandro Gassman (innegabilmente avvantaggiato dall'aver avuto un maestro di uno spessore non certo indifferente) “La Donna della mia vita” si colloca lievemente sopra la media dello standard attuale del cinema italiano. Aleggia nell'aria un “si poteva fare di più” (in fondo il soggetto è di Cristina Comencini, una garanzia) ma ci accontentiamo. Adeguate le musiche, così come la fotografia. Non mancano i colpi di scena e ogni tanto si ride, il che non guasta mai.
(recensione di Federico Reforgiato )
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