la fuga dalla cittadina. La scena iniziale introduce immediatamente nelle atmosfere tetre e dense di paranoia apocalittica che avvolgono il dipanarsi degli eventi. Un uomo solo in un campo sportivo, un fucile in mano e gli occhi spiritati raccontano il preludio della follia collettiva che contagerà quasi tutti. Devi evitare il tuo vicino di casa, stare attento a chi parli, temere chi tossisce, combattere contro l'implacabile

sensazione di ansia continua e da spettatori si viene ripagati per gran parte della pellicola da una sensazione di tensione quasi sempre salda. Niente di nuovo sotto il sole: l'insieme seppur coeso, non basta a farci dire di essere al cospetto di un horror originale con tutti i crismi della novità. Per chi si accontenta va detto che siamo dinanzi a un compito ben fatto, inframmezzato da un paio di scene ben congeniate (la scoperta dei corpi alla fine, la colluttazione nella casa dei vicini) sino all'approdo finale, caciaro e strabordante. Strizza l'occhio al genere catastrofista e complottista mentre l'occhio vigile del satellite seleziona ineluttabile i prossimi e ignari partecipanti al grande fratello batteriologico. Continua?