da non avere nome, capace di lasciare il mondo della normalità e di entrare in punta di piedi in una realtà diversa, inaccessibile ai più e terribilmente intricata, non abbandonando mai un tocco di ironia.quell'umorismo leggero e profondo che accomuna l'attore britannico al grande regista. La splendida colonna sonora, perfettamente aderente alle atmosfere polanskiane, asseconda una regia magistrale che,

senza rinuciare all'originalità, rifiuta l'esibizionismo e va dritto al cuore della vicenda, creando una suspense tagliente e accompagnando il protagonista verso l'orlo di una trappola. "L'uomo nell'ombra" è un thriller politico ma al contempo una tragedia shakespiriana, poiché il potere, pur lusingando e gratificando chi lo possiede (o crede di possederlo), distorce i rapporti e le vite umane e penetra nelle debolezze di ogni vittima/carnefice. Non fa eccezione l'ex premier britannico Adam Lang: accusato di crimini di guerra e conteso tra moglie e amante, rimarrà in balìa di un vortice di inganni e tradimenti fino all'inaspettata svolta immortalata nella sua (auto?)biografia. Ma allora quale significato può attribuirsi alla Storia se essa dipende solo da chi sopravvive per raccontarla?