L'ISOLA DELLE COPPIE
 
locandina l'isola delle coppie

recensione l'isola delle coppie

 
Prendete quattro coppie più o meno solide e portatele su un'isola tropicale per una settimana. L'idea per l'ennesimo reality? No, il soggetto per una commedia romantica frizzantina e soleggiata che fa approdare nella splendida Bora Bora i classici problemi di coppia post-matrimoniali. L'isola delle coppie, da un'idea di Vince Vaughn & Co, è una commedia senza troppe pretese né sorprese, che riesce comunque nell'intento di far trascorrere due ore allegre tra una risata e la gentile illusione che ogni coppia possa «amare e lavorare sul proprio rapporto anziché mandarlo alla deriva», come dice lo stesso Vaughn - ormai a pieno titolo il nuovo fidanzatino d'America. Jason (Jason Bateman) e Cynthia (Kristen Bell) sono giovani, belli e di successo, ma la loro unione è sfiancata dal fallimentare tentativo di avere dei bambini che ha  
 
portato alla luce il loro vero problema: la loro totale incapacità di affrontare il rapporto giorno dopo giorno, improvvisando. Per loro ogni cosa deve essere attentamente programmata: dai momenti di intimità consumati nel momento migliore per concepire un figlio, fino alla presentazione in Power Point per spiegare agli amici i motivi per cui vorrebbero divorziare. Così da qualche parte hanno smarrito la passione   recensione l'isola delle coppie
e la voglia di stare semplicemente insieme. Convinte altre tre coppie di amici a partecipare a una vacanza in un fantastico resort-salva-matrimoni, approfittando di un pacchetto convenienza, partono alla volta della Polinesia. L'allegra brigata mette ben presto a nudo la fragilità di qualunque coppia, anche quella apparentemente più stabile - qui rappresentata da Dave (Vince Vaughn) e Ronnie (Malin Akerman) uniti da un solido matrimonio e da due (spassosi) bambini. Incomprensioni, infedeltà, crisi di mezza età e stress sono tra le cause più comuni di crisi coniugali. A ciascuna coppia corrisponde uno di questi "vizi" più una serie di piccole nevrosi domestiche e personali che ne tratteggiano le dinamiche e i caratteri. Svelando con estrema leggerezza come nessuna alchimia amorosa sia realmente perfetta, il film trova nell'amore il legame essenziale che consente di superare qualunque problema. È frivolo, leggero e divertente, l'esordio del già attore e produttore Billingsley alla regia - così da situare questo film nella media della rom-comedy hollywoodiana. Qualche scena e qualche battuta qua e là generano momenti di genuino godimento - è il caso della gara a Guitar Hero tra Dave e il rigido Sctanley (Peter Serafiniwicz) - anche se la morale politically correct e lo scarso spessore della storia non ne fanno un film memorabile.

(di Maria Silvia Sanna)


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