immortalità, e a Shu, che non sopporta la sua crudeltà rivolta anche verso i bambini. Tornano quindi molti dei personaggi clou del fumetto (tra i non citati si segnalano Bart, Lynn e Toki), con due new entries (Reina e Souga) scelte per ampliare la caratterizzazione di Raoul (gran parte degli eventi sono infatti filtrati attraverso il suo punto di vista). Pur con l’ausilio di tecniche digitali, lo stile del disegno non si discosta

molto dal passato favorendo un’immedesimazione immediata dello spettatore – cultore della serie televisiva. E questo, unito a quanto esposto sopra, è senza alcun dubbio il fattore positivo, ma al contempo negativo della pellicola. Infatti, questo film presenta tutti gli elementi adatti a fare impazzire un fan: personaggi amati, storie già conosciute e una non ingombrante digitalizzazione. Allo stesso tempo però viene offerto poco a chi si sarebbe aspettato magari un qualcosina in più (due comprimari non sono novità rilevanti). E, in aggiunta, sono presenti alcuni piccoli buchi (facilmente riempibili se si sono visti gli episodi in tv) che potrebbero disorientare i fruitori occasionali del prodotto. Se si riesce a superare questi limiti però, “La leggenda di Hokuto” è un’opera in grado di divertire dall’inizio alla fine, permettendo un ritorno all’infanzia piacevole e per certi versi esaltante (cosa che non si può dire invece per i tre dvd usciti qualche anno fa). E vedere Ken che combatte contro Sauzer ai piedi del Mausoleo è un qualcosa che, se si è fan accaniti della serie, vale di per sé il prezzo del biglietto. Insomma, un prodotto imperdibile per gli ammiratori dell’uomo dalle sette stelle di Hokuto e che può risultare piacevole per tutti gli altri. Anche se molti potrebbero rimanere in parte delusi dai nuovi doppiaggi (cosa che era peraltro preventivabile).