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Avviandosi verso il fatidico giro di boa dei trent'anni, l'aspirante scrittrice Julie Powell cerca disperatamente una via di fuga dalle frustrazioni di un lavoro statale che non l'appaga rifugiandosi in una sfida con se stessa: raccontare in un blog un anno della sua vita alle prese con le 524 ricette del libro Mastering the art of French cooking di Julia Child, la donna che ha insegnato alla massaia americana del dopoguerra il valore e l'importanza del cucinare e soprattutto del saper mangiare bene. Moglie di un diplomatico americano nella Parigi del 1949, anche Julia Child non sapeva cosa fare della propria vita in un paese dove "le mogli non hanno niente da fare" e anche lei ha dato una svolta alla propria esistenza buttandosi nell'unica cosa che le piacesse davvero fare e che le desse gioia: mangiare. Prima americana a frequentare i corsi di cucina degli chefs |
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Cordon Blues, la Child
riuscì nell'impresa di coniugare le esigenze della donna americana con la cucina e con la cultura francese. La regista e sceneggiatrice Nora Ephron dirige con mano sicura questa commedia brillante con due protagoniste che non si incontrano mai ma la cui vita sembra viaggiare sugli stessi binari, a distanza di più di cinquant'anni e più. L'impresa però di coniugare due storie diverse, due personaggi |
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femminili diversi, due mondi culturali diversi non è riuscita del tutto. Nonostante il talento di Amy Adams (una delle rivelazioni degli ultimi anni), la parte che riguarda il personaggio contemporaneo della giovane blogger è la più debole nonché la più convenzionale (soprattutto quando entra in scena l'immancabile crisi coniugale con conseguente presa di coscienza). Il film prende vita quando sullo schermo ci sono Meryl Streep e Stanley Tucci (di nuovo insieme dopo Il diavolo veste Prada ): raramente un matrimonio era stato raccontato in maniera così eccitante, tenera, realistica, felice. I duetti fra i due regalano vita e sapore a un film tutto sommato scontato e banalotto. Nei panni della giunonica e sorridente Julia Child, Meryl Streep aggiunge un'altra inevitabile perla alla sua collezione di interpretazioni da ricordare. Ridanciana, buffa, spiritosa, scanzonata, disinvolta, la sua Julia è una forza della natura. Anche se la voce italiana sarà quella di Maria Pia Di Meo, da più di trent'anni unica doppiatrice capace di reggere il confronto con le infinte sfumature della voce della Streep, non possiamo non consigliare la visione del film in inglese: niente potrà restituire la magia del suo squillante "Bon appetit". Piccola chicca: l'imitazione della vera Julia Child fatta da un giovane Dan Aykroyd che Julie Powell guarda in tv insieme al marito.
(di Chiara Cecchini )
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