JOHN RAMBO
 

recensione john rambo

 
Fin troppo facile rifiutare a priori, e non senza un certo compiaciuto snobismo, l’ultimo (almeno si spera) capitolo della saga Rambo. Allora si prova a soffermarsi sui possibili motivi del film, sui significati che si possono intravedere al di là della solita e prevedibile carneficina in terra esotica. E in effetti la prima parte offre spunti interessanti. La figura di Rambo come quella di Rocky nell’ultimo episodio, appesantita dal suo essere solo lontano (e malinconicamente patetico) riflesso del prototipo eroico vissuto in gioventù. E poi alcune riflessioni (seppur solo “en passant”) sul significato stesso della figura di Rambo («fino a questo momento non hai ucciso per il tuo paese, ma per te stesso») come tragica e fumettosamente apocalittica personificazione del soldato americano di ieri (il Vietnam) ma anche di oggi  
 
(l’Iraq). Ma nonostante i nostri (sovrumani) sforzi, una seconda e funesta (ma non per i milioni di cadaveri sparsi qua e là) parte pensa a sradicare e frustrare con dolore ogni tentativo di leggerci qualcosa di più della solita paccottiglia per teenager playstation-dipendenti. Così non resta che fingere, come di fronte a tanto cinema (?) immondizia (vero Moccia? vero Banfi?), che non esista. Non resta che rifiutarlo.  
Snobbisticamente.

(recensione di Mattia Mariotti )

- Scrivi la tua recensione del film "John Rambo"!
 
 
  Scheda Recensione Locandina  
 

Copyright © Cinema4stelle.it 2003-2007. Tutti i diritti (su articoli e recensioni) sono riservati.