JENNIFER'S BODY
 
locandina jennifer's body

recensione jennifer's body

 
L'inferno è una ragazza adolescente. Con queste parole si apre "Jennifer's body" e in queste parole è racchiusa la morale dell'intero film. Scritto da Diablo Cody, già premio oscar per "Juno", diretto da Karim Kusama, già regista di "Girlfight" e "Aeon flux" e interpretato dall'attrice più in voga del momento nei panni di una non-morta dopo un maldestro rito satanico (si credeva fosse vergine e invece - come lei stessa afferma - non era più vergine nemmeno nell'entrata di servizio) che campa sbranando i suoi coetanei prima sedotti e poi fatti a pezzi, un così forte girl-power non si vedeva dai tempi delle ormai mitiche spice girls. Lei ovviamente è Megan Fox, sguardo provocante che ti trapassa da parte a parte, bocca rosso fuoco perennemente socchiusa che è molto più di un invito, bellezza spudorata e consapevole che non ha  
 
paura di apparire oscena (queste sono armi intelligenti se puntate sul bersaglio giusto - dice toccando le tette dell'amica). Ruolo cucitole su misura lei ripaga la fiducia azzeccando facce ed atteggiamenti politicamente scorretti con ironia, calibrato humor nero e un frasario talmente sboccato da mandare giù di testa i benpensanti (che non a caso hanno imposto il divieto ai minori). Le fa da perfetta contraltare l'amica-riva-  
le Amanda Seyfred. Dove una è bella l'altra è bruttina, dove una è sfacciata l'altra è timida, dove una è frivola l'altra è profonda. Della loro amicizia, basata su sottaciuti interessi reciproci ne è piena la terra e non si faticherà a ritrovare esempi a sé prossimi. Gli uomini certo fanno tutti una brutta fine (a proposito: speriamo vivamente che la carriera di Adam Brody sia finita insieme ad O.C.), vittime ignare del loro oggetto del desiderio tramutatosi da oggetto desiderato a oggetto desiderante che, come una moderna mantide, li prende, li usa e poi stacca loro la testa a morsi. Ma "Jennifer's body" non è - come si potrebbe presumere visti i contenuti - un film femminista (diversamente da "Denti", altro gioiellino recente), bensì un film al femminile, un film che tratta sotto metafora i temi dell'adolescenza dal punto di vista quasi esclusivo delle ragazze in maniera scanzonata ma non per questo superficiale. Gli istinti sessuali contrapposti alle costrizioni e alle convenzioni sociali, il desiderio dell'amore carnale contro il sogno dell'amore romantico, l'idea di libertà in una piccola cittadina di provincia dall' indicativo nome di Devil's Kettle sono descritti con fare grottesco venato da forti tinte horror, con un linguaggio spregiudicato e coraggioso che evita autocompiacimenti smargiassi o assoluzioni vittimiste ma non la sincerità, la cattiveria e il cinismo che contraddistinguono tante adolescenti in circolazione. Tant'è che Jennifer è un mostro già prima di diventare un mostro, come osserva il povero Cheap, l'unico eroe buono della storia. Per chi insomma non ne può più di teen movie adolescenziali buonisti e sdolcinati, per chi ne ha le tasche piene di vampiri funerei innamorati, di sospiri, sguardi languidi e parole sussurrate all'orecchio, ebbene per tutti costoro "jennifer's body" si pone come il più efficace antidoto anti-twilight.

(di Mirko Nottoli )


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