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Luc Besson è
sicuramente una delle
figure di spicco del
cinema francese contemporaneo.
Oltre ad essere un
ottimo regista, autore
di filmoni del calibro
di “Nikita”
e “Leon”,
ultimamente sta sperimentando
altri settori, come
quello della produzione
e della scrittura,
con risultati piuttosto
altalenanti. “Io
vi troverò”
si basa proprio su
una sua sceneggiatura,
partorita a quattro
mani con Robert Mark
Kamen, e si accosta,
per spettacolarità
e per un’assoluta
mancanza di verosimiglianza,
al dittico "Transporter",
prodotto sempre da
Besson. La storia
è alquanto
semplice. Un agente
segreto ormai in pensione,
decide di riallacciare
i rapporti con la
figlia diciassettenne
nonostante una certa
insofferenza dell’ex
moglie, risposatasi
con un uomo praticamente
perfetto. Quando la
giovane decide di
partire per una vacanza
a Parigi, Bryan |
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(il
padre)
non
sembra
d’accordo,
convinto
che
l’esperienza
sia
fin
troppo
prematura.
Sottoposto
alle
pressioni
della
figlia,
è
però
costretto
ad accettare.
Una
volta
arrivata
a destinazione,
la ragazza
viene
rapita
insieme
alla
sua
amica
da un’organizzazione
di criminali
albanesi
che
mirano
ad avviare
turiste
sprovvedute
alla
prostituzione.
A questo
punto
Bryan
dovrà
sfruttare
tutte
le sue
conoscenze |
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per ritrovarla
e lasciare
che la sua
ferocia prenda
il soppravvento
durante la
ricerca. Ed
è proprio
lo smodato
tasso adrenalinico
che rende
il film divertente
e addirittura
frastornante.
Fracassone,
spettacolare,
violento all’inverosimile…sono
queste le
caratteristiche
peculiari
della pellicola,
alle quali
si contrappongono
però
una totale
mancanza di
realismo (Bryan
per certi
versi ricorda
il John Matrix
di “Commando”),
una sceneggiatura
che fa acqua
da tutte le
parti e, soprattutto,
un ritratto
della realtà
europea forse
fin troppo
preoccupante
(ed eccessivamente
stereotipato).
Le sequenze
d’azione
funzionano
(anche se
alla lunga
annoiano),
così
come il viaggio
nei quartieri
degradati
metafora di
una sorta
di discesa
negli inferi
(con accenni
neanche troppo
velati al
film cult
“Hardcore”
di Schrader).
Morel (il
regista) e
Besson però
sconfinano
nel ridicolo
quando portano
il tutto a
livelli esagerati
e trasformano
il personaggio
del padre
in una sorta
di macchina
da guerra
che si lascia
alle spalle
tutto quello
che trova
senza alcun
ripensamento.
Infatti, il
film si trasforma
dopo la prima
mezz’ora
in un vero
e proprio
body count
(conta dei
cadaveri),
con tanto
di torture,
omicidi a
sangue freddo
e complotti
molto poco
plausibili,
e finisce
col tramortire
lo spettatore
riempiendo
i vuoti della
storia con
un’accumularsi
di situazioni
veramente
improbabili.
Se siete alla
ricerca di
una pellicola
d’azione
poco impegnativa
e divertente,
“Io
vi troverò”
potrebbe essere
la vostra
scelta ideale.
In caso contrario,
forse dovreste
rivolgere
la vostra
attenzione
verso altri
lidi.
(di Sergio
Grega )
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film "io
vi troverò"! |
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