metafora del libertino settecentesco, emblema della libertà e dell'essere fuori dagli schemi. Lo stesso
Don Giovanni era una sfida alle convenzioni teatrali dell'epoca, con un protagonista
larger than life in un contesto quasi da opera buffa ma pervasa da correnti demoniche inusuali. Lino Guanciale è un Mozart genio e sregolatezza, tra tenerezza e professionalità, che però risente troppo dell'interpretazione di Tom Hulce in
Amadeus come ne risente del resto la messa in scena dell'episodio del duetto con il Commendatore. Nonostante l'altissimo livello tecnico del film, nonostante l'accurata scelta delle musiche (riorchestrate per l'occasione da Nicola Tescari), nonostante l'interpretazione ombrosa e penetrante di Balducci, il film rimane in qualche modo sospeso in un limbo fatto di eccessivo didascalismo e semplificazione storica e culturale, al quale nuoce soprattutto la recitazione da filodrammatica di tutto il cast femminile, belle statuine ma non di più.
(di Chiara Cecchini )