INNOCENTI BUGIE
 
locandina innocenti bugie

recensione innocenti bugie

 
Se pensate che Innocenti bugie sia il solito, trito e ritrito action-movie con agente segreto in fuga e bella ma inconsapevole signora al seguito, beh. ci avete azzeccato! Il nuovo lavoro di James Mangold (Ragazze interrotte e il più recente Quel treno per Yuma tra i suoi lavori migliori) è esattamente quello che ci si aspetta, e questo è il suo pregio più grande. La storia prende le mosse dall'aeroporto di Wichita, dove i due protagonisti si incontrano casualmente (?). Cruise interpreta Roy Miller, un agente segreto in fuga dai suoi stessi colleghi, mentre Cameron Diaz è l'appassionata di auto d'epoca June Havens, in Kansas per via dei prezzi convenienti di marmitte e carburatori. I due salgono sullo stesso aereo, Miller è costretto a far fuori l'equipaggio, composto da spie, tanto può farlo atterrare lui in aperta campagna. Vista  
 
assieme al pericoloso Miller, Jane viene presa in consegna dalla CIA che pare non avere rosei progetti per lei, ma ci penserà Roy a liberarla e a cominciare con lei una lunga avventura per proteggere il misterioso Zefiro. Solita, pessima traduzione dell'originale Knight and Day, Innocenti bugie svela da subito quel che vuole essere: puro intrattenimento. E in questo riesce benissimo. La trama è leggera e prevedibile,   recensione innocenti bugie

i personaggi sono stereotipati ma simpatici, le scene d'azione sono ben studiate. La mano di Mangold è leggera al pari della trama, lasciar fare ai protagonisti in questi casi è meglio. Il motivo? Tom Cruise è una garanzia quando si parla di film d'azione, e anche qui il quasi cinquantenne non sfigura neanche nelle scene più adrenaliniche, come allenamento per Mission Impossible 4 non c'è male. Anche Cameron Diaz riesce a cavarsela nei panni della ragazza della porta accanto che viene catapultata in un intrigo internazionale, così come Peter Sarsgaard interpreta senza infamia e senza lode il più classico degli antagonisti da spy story. Del resto non sono tanto le prove attoriali o registiche a dare spessore a questo tipo di pellicola, quanto piuttosto il ritmo e la capacità di divertire. Da Boston a Siviglia, passando per Salisburgo, non ci si annoia mai; l'ironia e la piacevole sicumera di Roy e le crisi di June strapperanno più di una risata, sino all'happy end d'ordinanza. Pur non aggiungendo assolutamente nulla a qualsiasi film del genere che abbiate già visto, Innocenti bugie riesce nella non sempre facile missione di far trascorrere un paio d'ore scarse di divertimento, giusto il tempo di finire i popcorn.


(di Amedeo Scalese )


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