Riley , una specie di
Hugh Grant più giovane, più bello e irlandese) sono sposi sui generis. Di lei amiamo a prima vista "lo spirito libero" per usare le stesse parole dell'attrice, che definisce la circa-trentenne che interpreta "dignitosa, brillante e piena di energia"; di lui non possiamo che adorare sin dalla prima apparizione l'estrema goffaggine. Subito dopo scopriamo che lei si sposa per denaro, grazie all'offerta di
Wilson (
Ariyon Bakare ), che ha bisogno di una moglie irlandese per non perdere il permesso di soggiorno; lui invece sta sposando
Sophie (
Jade Yourell ) per la seconda volta, dopo il fallimento del loro primo matrimonio. Sembrano tutti piuttosto contrariati alla scoperta che lo stesso ristorante ospiti due feste, però non c'è altra soluzione che andare tutti nelle rispettive sale e iniziare i festeggiamenti. Quasi subito si innescano una serie di equivoci, siparietti, situazioni imbarazzanti, che finiscono per svelare (allo spettatore, prima ancora che a loro) i reali desideri e bisogni dei protagonisti. L'inizio è frizzante e le premesse promettenti, ma ad un certo punto la sceneggiatura si ingolfa in una serie di linee narrative secondarie e i tempi paiono dilatarsi estremamente. La chiusura di tutti i cerchi richiede di allungare il brodo e rimandare il finale, senza mantenere il ritmo iniziale. Nonostante questo la prima commedia romantica di Stephen Burke ha dei momenti genuinamente divertenti e una propria originale cifra stilistica.
(di Maria Silvia Sanna )