italiane, iberiche, tedesche ed esteuropee patirono il freddo, spesso la fame, la promiscuità, e soprattutto l'assenza di libertà. La regista è ricorsa a vecchie foto e a disegni realizzati da alcune delle internate, animati per dare ritmo alla storia, nonché a riprese su pellicola super8 in bianco e nero, al fine di recuperare l'atmosfera dell'epoca. L'operazione non era semplice in quanto gli eventi poco adatti alla trasposizione

filmica; in poche parole non era facile suscitare l'interesse in fatti dolorosi come tanti altri ma privi di grossi nodi drammatici e quindi poco "narrabili". Ci sentiamo tuttavia di rimarcare il valore della testimonianza in sé: al di là delle opinioni politiche, dei credi o delle lotte di classe, a prescindere dal ruolo da assegnare alla memoria storica e al ricordo, allo spettatore arriva un messaggio semplice e chiaro, cioè che nonostante le avversità, gli stenti e il dolore, la vita va avanti.non sono forse il dolore e le privazioni l'esperienza più necessaria per comprendere noi stessi e cercare di realizzarci?