registica impeccabile, soprattutto nell'uso che sa fare del suono e della colonna sonora (uso già messo a punto ne il
Cavaliere oscuro ), un rumore di fondo basso e continuo che ti penetra nelle orecchie e ti rimbomba in testa, quasi come un mantra, dagli effetti ipnotici e stranianti. Tra labirinti di Escher citati alla lettera, incubi di Bacon, occhiate a
Blade Runner , a
Dark City e a
Matrix , dopo 2 ore e mezza di proiezione, dopo aver creduto di capire ed essersi ricreduti, dopo essersi persi, ritrovati e ricreduti di nuovo, è lecito chiedersi cosa resta. Di sicuro non la poesia esistenziale, romantica e malinconica di
Se mi lasci ti cancello e nemmeno la genialità drammaturgica di
Memento . Perché a voler tirar le somme
Inception non è che un film incentrato sul ribaltamento di prospettive come tanti ne abbiamo visti, magnificamente raccontato, d'accordo, ma dove la narrazione risulta più importante dell'oggetto narrato. Il dubbio è che non si tratti del classico caso della montagna che partorisce l'ennesimo topolino. Nel finale doverosamente ambiguo può risiedere la chiave di tutto o la più grande delle beffe. Noi le idee le abbiamo chiare e voi? Sognate o siete desti?
(di Mirko Nottoli )