INCEPTION
 
locandina Inception

recensione Inception

 
Sogno o son desto? E' Di Caprio ad avere le traveggole o sono tutti gli altri? Dove finisce la realtà e comincia la paranoia? Di Caprio si angoscia, cerca di risolvere il caso, lotta contro i demoni nella sua testa da cui non riesce a togliersi l'immagine della moglie morta e dei figli in giardino in riva al lago. Bello Shuttered Island. Peccato sia Inception di Christopher Nolan. Che già è complicato di per sé e la sovrapposizione spontanea col film di Scorsese di solo qualche mese fa proprio non ci voleva. Almeno Di Caprio si è tolto di dosso quei completi sformati anni '50! Se solitamente i livelli di realtà tra cui districarsi sono più o meno 2 (realtà e finzione) Nolan arriva ad imbastirne persino 5, 5 livelli sempre più profondi per spingersi sempre più in profondità nel subconscio umano attraverso i sogni. Di Caprio e la sua squadra questo  
 
fanno: si intrufolano nella mente delle persone per carpirne i segreti. Avete mai sognato di stare sognando? Immaginatelo moltiplicato per 5 e immaginate cosa potreste trovare là in fondo. Una successione di scatole cinesi, una "mise en abyme" vertiginosa, simboleggiata dall'effetto Droste dato dall'immagine di una persona riflessa all'infinito tra due specchi. La messa in scena di Nolan è come al solito sontuosa, la tecnica   recensione Inception
registica impeccabile, soprattutto nell'uso che sa fare del suono e della colonna sonora (uso già messo a punto ne il Cavaliere oscuro ), un rumore di fondo basso e continuo che ti penetra nelle orecchie e ti rimbomba in testa, quasi come un mantra, dagli effetti ipnotici e stranianti. Tra labirinti di Escher citati alla lettera, incubi di Bacon, occhiate a Blade Runner , a Dark City e a Matrix , dopo 2 ore e mezza di proiezione, dopo aver creduto di capire ed essersi ricreduti, dopo essersi persi, ritrovati e ricreduti di nuovo, è lecito chiedersi cosa resta. Di sicuro non la poesia esistenziale, romantica e malinconica di Se mi lasci ti cancello e nemmeno la genialità drammaturgica di Memento . Perché a voler tirar le somme Inception non è che un film incentrato sul ribaltamento di prospettive come tanti ne abbiamo visti, magnificamente raccontato, d'accordo, ma dove la narrazione risulta più importante dell'oggetto narrato. Il dubbio è che non si tratti del classico caso della montagna che partorisce l'ennesimo topolino. Nel finale doverosamente ambiguo può risiedere la chiave di tutto o la più grande delle beffe. Noi le idee le abbiamo chiare e voi? Sognate o siete desti?

(di Mirko Nottoli )


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