IN VIAGGIO CON EVIE
 

in viaggio con evie recensione

 
“In viaggio con Evie” (driving lessons, nel titolo originale) sembra il risultato di un Art Attack. Immaginate quindi un tipico adolescente impacciato cresciuto in modo autoritario da una madre tipicamente middle-class e da un padre sacerdote che accetta senza fiatare le angherie della consorte. In seguito immaginate un’attrice in pensione, un’anziana signora decisamente eccentrica che per sbarcare il lunario in periodo di vacche magre ha dovuto abbandonare Shakespeare per recitare in una soap opera dal titolo “Gli Armatori”. Metteteli insieme a bordo di una vecchissima Citroen e mandateli in viaggio da Londra ad Edimburgo per il festival letterario. Se lavorate bene con l’immaginazione come ha fatto Jeremy Brock regista e sceneggiatore di questa pellicola, otterrete un film tenero e malinconico, sul viaggio iniziatico di un  
 
giovane senza esperienza ma anche molto divertente e spesso corrosivo nei confronti dei falsi moralismi che animano la borghesia. La trama, volendo lanciarsi in paragoni grossolani e molto azzardati, potrebbe essere definita come un incrocio british tra “Viale del tramonto” e “L’estate di Kikujiro”, ma il punto focale di tutta la vicenda è nella critica sociale che Brock (regista e sceneggiatore) fa della classe media  
inglese, dei perbenismi di una certa borghesia che splende in pubblico e s’adombra in privato. Si vuol mettere alla berlina i finti sorrisi di circostanza e lo si fa servendosi di una sceneggiatura davvero ben scritta, ricca di battute esilaranti e di momenti di riflessione, solo a volte un po’ scontata. Dal punto di vista tecnico invece si nota subito che Brock è al suo primo film come regista, perché per tema di sbagliare non si lascia mai andare ad invenzioni stilistiche, tuttavia nel complesso la sua regia “invisibile” crea un’ottima base di partenza per gli attori che, Rupert Grint a parte, offrono una prova davvero maiuscola. Grint, il rosso di Harry Potter per intenderci, interpreta Ben, l’adolescente protagonista della vicenda. Purtroppo per lui non riesce a scrollarsi di dosso la maschera e rimane impiccato per tutto il film senza andare oltre la buffa mimica che lo ha reso celebre nella saga tratta dai libri della Bowling. Julie Walters, invece, è semplicemente meravigliosa nell’interpretare Evie, l’eccentrica attrice. Riesce, quasi da sola, a reggere il peso emotivo della trama passando in un attimo e senza tagli, da battute esilaranti a note di tristezza. Anche Laura Linney, nell’antipatico ruolo dell’omonima madre di Ben è davvero brava ed è un peccato che ci sia un'unica scena in cui Evie e Laura si incontrano. Insomma, se andrete a vedere “In viaggio con Evie” vi divertirete a denti stretti, senza vedere un capolavoro ma apprezzando 98 minuti di una bella serata.


(di Alessio Bottiroli )

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