IMMATURI - RECENSIONE
 
locandina Immaturi
Locandina "Immaturi"

Immaturi - recensione

 
Grande commedia. Grandissima. Occorre dire che, dall’anno scorso, Medusa ha inanellato un successo dietro l’altro. Ogni sua commedia italiana ha un tocco particolare che la rende, se non sempre divertente, perlomeno godibile. Immaturi è l’opera seconda di Paolo Genovese, dalla separazione da Luca Miniero (Benvenuti al Sud), dopo La banda dei babbi Natale con Aldo, Giovanni e Giacomo. La storia è presto detta: un’intera classe è costretta a ripetere l’esame di Stato perché il Ministero della Pubblica Istruzione ha annullato quello sostenuto 20 anni fa, a causa di un presidente di commissione fasullo. E così, alcuni ex compagni di scuola, molti dei quali in carriera, si rivedono per tornare nuovamente tra versioni di greco ed Epicuro. Ma è anche un modo per confrontarsi con cosa sono diventati oggi e per ritornare  
 
a respirare lo spirito cameratesco della loro adolescenza. Giorgio (Raoul Bova) e Marta (Luisa Ranieri) sono una coppia perfetta, la cui perfezione e complicità è rappresentata da un balletto mattutino tra i due nell'atto di preparare la colazione, ma il loro rapporto entra in crisi quando lei rimane incinta. Francesca (Ambra Angiolini) è uno chef sesso-dipendente in terapia, costretta a respingere le avances di   recensione Immaturi

Ivano (Alessandro Tiberi). Luisa (Barbora Bobulova) è una giovane madre in carriera, che è sempre rimasta innamorata del “mammone” Lorenzo (Ricky Memphis), oggi agente immobiliare, che vive ancora in casa coi genitori (Giovanna Ralli e Maurizio Mattioli). Piero (Luca Bizzarri) è un dj di radio RTL che finge di avere una moglie e un bambino, per avere più libertà dall'amante (Giulia Michelini). Virgilio (Paolo Kessisoglu) è il responsabile dello scioglimento del gruppo per aver tradito Giorgio, con la sua fidanzata dell'epoca, Elena (Anita Caprioli). Tutti i personaggi di Immaturi sono in netta contraddizione con quello che sono diventati. Giorgio, psichiatra infantile è il primo a soccombere all'annuncio di un figlio. Piero è un dj che ascolta tutti i sentimenti e le confidenze dei radioascoltatori, ma non quelli della sua fidanzata. Lorenzo vende case, ma abita ancora con i suoi e non ha intenzione di andarsene. Virgilio, la causa dello dissoluzione del gruppo, è l'unico a non avere modo di esprimere la propria amicizia verso i suoi ex compagni, durante la cena pre-esami. Infatti, immaturi non lo sono solamente perché gli è stato annullato l'esame di maturità, ma perché, nonostante siano prossimi agli “anta”, nessuno di loro è ancora realmente cresciuto. Ognuno di loro è portatore di un'immaturità, ma il denominatore comune è il medesimo: sono tutti impauriti di divenire adulti. Immaturi parte da uno spunto originale (l'annullamento degli esami di maturità a distanza di venti anni) per svilupparsi come un moderno Compagni di scuola , ma senza l'amarezza di quest'ultimo. Anzi, il messaggio è pienamente positivo. Ciascuno dei protagonisti risolverà i propri problemi, le proprie mancanze, entrando nel mondo degli adulti. I personaggi non sono malinconici, sono energici, positivi, vitali, forse proprio perché ancora immaturi, e quindi meno attenti alle responsabilità. Hanno ancora voglia di compiere le marachelle di quando avevano diciotto anni (vedere la scena iniziale del furto dei cornetti). Per quanto riguarda gli attori, sono tutti in splendida forma e calati perfettamente nella parte, ma uno primeggia su tutti: Ricky Memphis. Un Tanguy nostrano che non vuole lasciare la casa in cui continua a vivere coi suoi genitori. Che, addirittura, detta legge in casa, assecondando l'amore di sua madre. E' senza ombra di dubbio il personaggio più divertente e sono da incorniciare i duetti con Maurizio Mattioli, altro immenso attore che ogni sua partecipazione è sinonimo di risate. Ma, ad ogni modo, tutti gli attori sono diretti magistralmente da Paolo Genovese. Sì, Immaturi è un'ottima commedia, un tuffo nel passato, nella nostalgia di quando si era innamorati e si scrivevano grandi propositi sui libri di scuola, durante le noiose ore di lezione. Commedia che diventa anche un modo per riflettere sulla nostra paura di crescere. Forse a molti può apparire troppo buonista (tutti i personaggi, al termine, evolvono), troppo favolistico (il pretesto dell'esame di maturità annullato), troppo moralistico. Ma così non è. O meglio, può anche esserlo, ma vuol dire non lasciarsi andare alla magia che emana questa deliziosa e brillante commedia.


(recensione di Stefano Bucci )


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