|
|
|
|
recensione il
treno per darjeeling
|
|
Presentato in concorso
alla 64esima edizione
della Mostra cinematografica
di Venezia, “Il
treno per il Darjeeling”
è l’ultima
fatica di Wes Anderson,
uno dei registi più
interessanti degli
ultimi anni. La vicenda
narrata si focalizza
essenzialmente su
tre aspetti principali
che rappresentano
in parte gli stilemi
peculiari della sua
produzione autoriale.
Ancora una volta torna
infatti l’analisi
del nucleo famigliare,
come sempre problematico
e sui generis, espletata
attraverso uno sguardo
memorabile su tre
fratelli molto diversi
tra di loro, che decidono
di recuperare il loro
rapporto pianificando
un viaggio spirituale
in India. E quale
mezzo migliore per
rappresentare il tutto,
se non il treno? È
questo, infatti, il
secondo aspetto sviluppato
da Anderson, che passa
dalle acque del suo
precedente lavoro
alle rotaie e agli
scompartimenti, teatro
|
|
|
|
delle
diatribe
tra
i tre.
Ed è
proprio
la particolarità
di questa
scelta
che
rende
il film
ancora
più
vivace
ed esilarante,
poiché
molte
delle
sequenze
acquistano
un valore
superiore
grazie
al luogo
in cui
sono
girate.
Il cerchio
si chiuderà,
di conseguenza,
con
l’ambientazione
indiana,
ideale
per
la rappresentazione
di un
viaggio
che
è,
come
spesso
accade
al cinema
(specialmente
negli
“on
the
road”),
soprattutto
|
|
|
|
interiore
e volto al
ritrovamento
di se stessi.
Come ne “I
Tenenbaum”
e in “Rushmore”
non ci troviamo
di fronte
ad una semplice
commedia,
bensì
ad un qualcosa
di più
profondo,
realizzato
con un garbo
e una raffinatezza
ravvisabile
soltanto in
un autore.
E, se ad una
sceneggiatura
interessante,
aggiungiamo
un cast di
livello, con
attori in
stato di grazia,
non si può
che confermare
le importanti
premesse che
si portava
dietro il
giovane regista
statunitense.
Il quale,
inoltre, si
diverte a
stuzzicare
i cinefili
con un personaggio
interpretato
da Bill Murray
(che si vede
pochissimo),
che ha scatenato
le più
strampalate
ipotesi della
critica. Concludendo,
“Il
treno per
il Darjeeling”
è un
lavoro interessante
e appagante
che farà
felici molti
dei sostenitori
di Anderson
e potrebbe
stupire tutti
quelli che
non lo hanno
ancora conosciuto.
Il film viene
presentato
accompagnato
da un cortometraggio,
“Hotel
Chevalier”,
che ha per
protagonisti
Jack (il minore
dei tre fratelli)
e la sua ex
ragazza (Natalie
Portman, la
quale compare
in un’unica
sequenza nel
lungometraggio).
Da non perdere!
(recensione
di Sergio
Grega )
|
-
Scrivi la tua
recensione del
film "il
treno per darjeeling"! |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Copyright © Cinema4stelle.it 2003-2008.
Tutti i diritti (sulla recensione e le recensioni) sono
riservati.
|
|
|