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recensione il topolino Marty
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Questo film probabilmente piacerà ai più piccoli, ma difficilmente potrà entusiasmare un pubblico appena più adulto. Partendo dallo spunto del topolino dei dentini, il regista Juan Pablo Buscarini ha confezionato una storia che ha ben poca originalità e ancor meno umorismo. In tutto il film c’è forse una battuta appena divertente, ma poco altro. Il film mescola attori in carne ed ossa non particolarmente brillanti e personaggi realizzati al computer che non possono competere con gli standard attuali di
animazione. La fusione tra i due mondi è poi affidata a improbabili modellini che ricordano alcune serie a pupazzi degli anni ’70. Per intenderci, siamo lontani anni luce dalla qualità di film come Stuart Little.
I personaggi sono decisamente stereotipati:
i genitori buoni ma in odore di divorzio, la bambina sveglia e corag- |
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giosa, il supercattivo avido e un po’ imbranato, il traditore infame, il buon vecchietto ingenuo, l’amico della bambina grassottello ma geniale, sempre pronto a sfornare invenzioni improponibili. Siamo un po’ sul genere della classica favoletta di Natale, con Babbo Natale rapito dall’avido negoziante di giocattoli. Alla carenza della sceneggiatura si cerca di sopperire con lunghe sequenze animate, che però non |
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riescono a divertire o coinvolgere fino in fondo. Nelle intenzioni del regista probabilmente anche il tentativo di dipingere questo mondo fantastico del topolino dei dentini, quel mondo fantastico in cui, viste le premesse, ci si poteva immaginare di venir proiettati, e che invece rimane sempre in secondo piano, in una pellicola che stenta a decollare. Difficile superare la prima metà del film, che sembra più lungo dei suoi 90 minuti, senza essere sopraffatti dalla noia. Le scene musicali (poche, per fortuna) sono l’esempio lampante dello scarso valore dell’animazione e della mancanza quasi totale di idee, tanto da far apprezzare le canzoni in italiano, per una volta sopra la sufficienza. Il trenino dei topolini sul bordo della fontana o la folla degli stessi durante il concerto sono esempi di pessima animazione.
Da non perdere la ciliegina finale dei responsabili del doppiaggio, che hanno voluto metterci del loro: a fianco dei titoli di coda passa il video musicale originale, in cui la cantante si agita e muove la bocca in modo incomprensibile, visto che hanno pensato bene di sovrapporre una canzone in italiano che pare non c’entrare assolutamente nulla con quella del video. Come detto i più piccoli comunque probabilmente di divertiranno, ma non credo che il topolino Marty lascerà un segno nel mondo del cinema d’animazione.
(recensione
di Flavio Nani )
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