IL SOLISTA
 
locandina il solista

recensione il solista

 
Negli Stati Uniti d'America gli homeless, i senzatetto, sono ormai milioni di persone. Los Angeles contende il primato ad un'altra grande metropoli americana, San Francisco. Joe Wright, giovanissimo regista britannico, molto apprezzato per "Orgoglio e Pregiudizio" ed "Espiazione", porta il mondo dei senzatetto di Los Angeles sullo schermo con il suo ultimo film, "Il Solista". Wright trae la storia dal libro di Steve Lopez, giornalista del Los Angeles Times, che narra l'incontro ed in seguito l'amicizia con Nathaniel Ayers, un senzatetto, afflitto da schizofrenia, con un notevole talento musicale nel suonare il violoncello. Steve Lopez (Robert Downey) incontra Nathaniel Ayers (Jamie Foxx) un giorno, per strada, mentre questi suona un'opera di Beethoven, estraniandosi letteralmente dal caos metropolitano che lo circonda.  
 
Da quel momento Lopez tenta con tutti i mezzi a sua disposizione un'opera di recupero di Nathaniel, offrendogli amicizia sincera, e soprattutto aiuto incondizionato perché riesca a suonare in un concerto alla Walt Disney Concert Hall. La storia che Wright porta sullo schermo è storia vera. Ed è anche vero che il mondo dei senzatetto è una realtà a se stante, che convive parallela con la realtà della gente comune. Se   recensione il solista
pur l'idea di fare un film sugli homeless di Los Angeles è di tutto rispetto e direi anche di notevole interesse, l'opera, per come è stata sceneggiata e narrata, si rivela più mediocre che buona. Dialoghi lenti, pause molto lunghe, flashback sulla vita di Nathaniel Ayers mal inseriti nel montaggio, troppo spazio ad un sentimentalismo melanconico che penalizza il film su quello slancio costruttivo e positivo che ha sicuramente animato il regista, e che invece si perde un po' strada facendo. In effetti, guardando il film, la percezione immediata è che Wright non abbia introiettato abbastanza il mondo degli homeless, ed ancor meno l'essenza del rapporto che legava il giornalista Lopez con Nathaniel Ayers, per poter ritrasmettere tutto quanto sullo schermo. L'analisi che Wright fa di questo fatto realmente accaduto, resta al di fuori dei particolari più significativi. Ed è proprio questo il punto per cui l'opera non decolla, non si amalgama in un tutto coeso, resta mozza dell'elemento di compiutezza che invece troviamo in particolar modo in "Espiazione". La musica di Beethoven gioca un ruolo di forte espressione comunicativa dell'animo tormentato di Nathaniel e questo elemento aiuta molto il film a non essere addirittura noioso.

(di Rosalinda Gaudiano )


- Scrivi la tua recensione del film "il solista"!
 
 
  Scheda Recensione Locandina  
 

Copyright © Cinema4stelle.it 2003-2008. Tutti i diritti sono riservati.