|
|
|
|
|
|
L’umanità
è governata
da forze in perpetuo
conflitto che regolano
le leggi dell’universo:
il bene ed il male,
la vita e la morte,
l’amore e l’odio.
Krzysztof Zanussi,
rielabora, nel suo
ultimo lavoro cinematografico
“Il Sole Nero”,
con intensità
ed angoscia, elementi
che caratterizzano
quasi sempre le opere
del maestro polacco,
l’esistenza
della contrapposizione
nella natura umana
della positività
e negatività,
della gioia e del
dolore, dell’invidia
e della serenità,
ovvero del bene contrapposto
al male e viceversa.
Sul palcoscenico di
una Sicilia assolata
e splendida nelle
sue bellezze naturali,
ma in contraddizione
con un’identità
culturale chiusa e
vendicativa, Zanussi
narra l’amore
sublime, tra Agata
(Valeria Golino) e
Manfredi (Lorenzo
Balducci), belli,
benestanti, felici.
La storia è
ispirata ad un fatto
di cronaca realmente
accadu- |
|
|
|
to a
Catania
più
di venti
anni
fa,
soggetto
di una
piece
teatrale
drammatica
di Rocco
Familiari,
da cui
Zanussi
ha tratto
l’idea
guida
per
questa
sua
opera
cinematografica.
L’amore,
quel
sentimento
che
pone
l’essere
in uno
stato
di grazia
celestiale,
godendo,
nel
rapporto
a due,
di un
connubio
d’intese
spirituali
e corporali,
provoca
invidia
in chi
non
riesce
a sublimarsi,
a trovare
l’altro,
la persona
con
cui
condividere
lo |
|
|
|
stato di umana
beatitudine.
Manfredi é
ucciso dal
“male”,
senza una
ragione precisa.
Solo perché
questo “male”
non sopporta
che ad altri
sia concessa
la felicità,
ma soprattutto
che vivano
liberi (nudi)
in stato di
grazia interiore.
L’idillio
angelico di
Manfredi ed
Agata è
stato frantumato,
polverizzato,
distrutto
per sempre.
Può
la giustizia,
quella della
legge, ora,
punire l’assassino,
colui che
ha distrutto
il bene. “Cosa
succederà
quando prenderete
l’assassino
di mio marito?”
E l’ispettore
di polizia
risponde:
“Sarà
condannato.”
“Si
ma a quanto?
Un secolo?
Due?”
E l’ispettore
non sa rispondere.
Cosa vuol
dire Agata?
“Potrebbe
prendersi
anche l’ergastolo”
finisce l’ispettore.
Questa scena
struttura
la profondità
e la densità
del messaggio
intimista
del film.
Sarà
Agata stessa
a mettersi
in contatto
con l’assassino
di suo marito,
lei stessa
vorrà
interagire
in un confronto
con il male,
per sconfiggerlo,
per spiazzarlo.
Agata cosa
rappresenta:
la giustizia,
il perdono,
o la vendetta,
l’odio?
Il male, in
ogni caso,
è sempre
vittima di
se stesso.
E Agata, portata
a compimento
la sua missione
di giustizia
verso l’assassino
di Manfredi,
pur volendo
per se la
morte, simbolicamente
con la stessa
pallottola
che ha tolto
la vita al
marito, alla
fine viene
“salvata”
dal suo gesto
negativo di
rinuncia alla
vita, perché
riesce, per
l’ultima
volta, a sorridere
al richiamo
disperato
del “Bene”.
Zanussi, ancora
una volta
(ricordiamo
“Il
potere del
male”),
anche se sempre
un po’
ricercato,
in un’angosciante
pesantezza
e dedito ad
una certa
rigidità
ideologica
che traspare
dalle note
della sua
regia, esplicita
il dramma
che sconvolge
l’umanità
nella sua
essenza più
profonda:
un conflitto
prima di tutto
interiore,
una violenza
implosa, che
prende forma
e connotati
nelle comuni
forme quotidiane
della relazione.
Ed è
proprio dalle
comuni relazioni
che tutti,
universalmente,
perché
“uomini”,
possiamo cambiare
la traiettoria
del nostro
percorso,
verso il bene
o verso il
male.
(recensione
di Rosalinda
Gaudiano)
|
-
Scrivi la tua
recensione del
film "il
sole nero"! |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Copyright © Cinema4stelle.it 2003-2007.
Tutti i diritti (su articoli e recensioni) sono riservati.
|
|
|