non riusciva a spiegarsi cosa stesse succedendo. Di lì a mezz'ora tutto fu chiaro: Jason perde pian piano conoscenza e di corsa viene portato in ospedale, dove i medici dichiarano che se anche si fosse salvato, sarebbe rimasto un vegetale a vita. Ed è qui che scatta il rifiuto dei familiari ad accettare che questo possa accadere. Essi attivano con ferma convinzione una ferrea catena di solidarietà per Jason, in modo da ga-

rantirgli supporto fisico ed economico, affinché possa ritornare pienamente alla vita. Il regista Eric Metzgar conosceva Jason Crigler prima che fosse colpito dall'emorragia cerebrale. Seppe la notizia e corse, come tantissimi suoi amici, al suo capezzale. Fu dopo alcuni mesi dall'accaduto, che la famiglia di Jason lo contattò e gli propose di fare un documentario che raccontasse tutto quanto. Metzgar accettò perché si rese conto che poteva raccontare, insieme alla tragedia accaduta all'amico trentaquattrenne, elementi che avrebbero potuto restare ai margini della storia stessa, e che invece sono stati determinanti per la rinascita alla vita di Jason, rendendola possibile e vera, illuminandola di una luce incandescente. Tutto con la forza dell'amore, con il coraggio di provare comunque, con il rendersi disponibili formando un vero e proprio gioco di squadra. "Il silenzio prima della musica" è un documentario sorprendente per la sua delicatezza e nello stesso tempo forte per la sua peculiarità di fornire una sorta di lente d'ingrandimento con la quale poter osservare in maniera particolareggiata sentimenti devastanti, dolore e speranza, nonché forza e coraggio all'interno del contesto familiare in cui si sono prodotti. Ciò che Metzgar riesce a comunicare è importante quanto il modo con cui riesce a comunicare, perché entrambe le cose sono gestite in maniera corretta e squisitamente discreta. Assolutamente da non perdere!