IL RESPONSABILE DELLE RISORSE UMANE
 
locandina il responsabile delle risorse umane
Locandina "Il responsabile delle risorse umane"

il responsabile delle risorse umane

 
E' già in odore di Oscar il nuovo film di Eran Riklis: dopo "La sposa siriana" e "Il giardino di limoni", ma con colori più rarefatti, con una vena polemica meno tranchant e una morale più umana che politica, il regista israeliano firma un'altra pellicola ispirata. Un'altra incursione nelle pieghe più riposte del vivere quotidiano. Un'altra vivisezione delle disparità sociali e delle ipocrisie burocratiche. "Il responsabile delle risorse umane" è una singolare prova di contaminazione tra commedia e tragedia, un accorto dosaggio di ironia, avventura e denuncia politica. Tratto dal libro omonimo di Abraham Yehoshua, l'ultima partitura diretta da Riklis mescola pubblico e privato in una condanna estesa dell'indifferenza, del silenzio strategico, dell'omissione calcolata. Julia Regajev, cittadina di un imprecisato Paese dell'ex blocco sovietico, muore in un attentato  
 
kamikaze nel cuore di Gerusalemme. Il suo corpo giace dimenticato all'obitorio. Un giornalista ("il serpente") scopre che la donna lavorava come operaia in una fabbrica cittadina e accusa il capo dello stabile di disumana negligenza. Per riabilitarsi, l'ex datore di lavoro incarica il responsabile delle risorse umane di identificare la vittima e di scortarne il corpo nel Paese d'origine. Il messo designato è un burocrate   locandina il responsabile delle risorse umane
inaridito, fresco di divorzio: un uomo solo, alienato, indifferente all'umanità indistinta che il suo lavoro lo porta a giudicare. Il viaggio al seguito di un corpo disfatto, di una storia falciata nel più assordante dei silenzi, sarà, per questo anonimo esecutore di ultime volontà, una seconda iniziazione alla vita: l'occasione per rianimare desideri intorpiditi e pulsioni dimenticate. L'abilità del regista sta nella scelta tonale: quella che sulla carta (e la carta è quella densa, verbosa, malinconica del maestro Yehoshua) era un percorso espiativo seguito in piena concentrazione, sul grande schermo si traduce in una ritmata, a tratti ludica avventura cavalleresca. Il "responsabile" del titolo è un picaro goffo e inavveduto, un antieroe donchisciottesco circondato di figuri ambigui, cardo solitario in una grottesca stilizzazione del mondo (in)civile. Riklis sviluppa, in questa sua ultima prova di cinema politicizzato, una verve comica impensata: un'attitudine all'ironia come strumento di verità che mancava ai suoi film precedenti. E che rende "Il responsabile delle risorse umane" una dissertazione completa sul mal di vivere e sul vivere male: un romanzo-reportage che polemizza rinunciando agli slogan; che stempera l'urgenza politica nella fotografia di una resurrezione interiore; che dissacra la tragedia ma senza tradirla.

(recensione di Elisa Lorenzini)


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