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IL
MATRIMONIO E' UN AFFARE
DI FAMIGLIA |
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Tagliare il cordone
ombelicale non è
sempre facile, anzi.
La situazione poi
si complica inevitabilmente,
se una bellissima
giovane s’incunea
in un rapporto rodato
da tempo come quello
fra madre e figlio.
Lo sa bene Tim, ragazzo
dolce ma introverso,
che prova sulla sua
pelle il fardello
di questa particolare
fase. Dall’altra
parte della barricata
vi è lei, la
sua ingombrante genitrice:
Jean Dwight (Brenda
Blethyn), caustica
comica da cabaret
con una carriera che
si avvia lentamente
lungo il viale del
tramonto. Il primo
incontro fra quel
mostro di suocera
e Jill, fidanzatina
di Tim, è odio
a prima vista. D’altronde,
seppure del tutto
illegittimo, il comportamento
della donna è
comprensibile. Ai
suoi occhi la ragazza
è un’infida
ammaliatrice, che
puntando sul piacere
dei sensi, lo allontana
dalle mura domestiche.
Ma |
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non
si tratta
solo
di questo.
Il cruccio
di Jean
è
quello
di aver
sacrificato
una
promettente
vita
professionale
per
badare
alla
famiglia
e ora
rischia
di rimanere
sola,
ingrassata
e invecchiata
a rimuginare
sul
passato.
Tutto
questo
per
colpa
di qualcuno
che
non
ha neppure
la metà
dei
suoi
anni.
Sembrerebbe
proprio
che
“questo
matrimonio
non
s’ha
da fare”.
Il film,
diretto
da una
promettente
Cherie
Nowlan,
parte
in sordi- |
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na ma carbura
celermente,
facendo sì
che il pubblico
conosca e
apprezzi gradualmente
i protagonisti
e mantenendo
un buon ritmo
fino alla
fine. Il merito
di questa
pellicola
è da
rintracciare
innanzitutto
nella buona
sceneggiatura
firmata dallo
sceneggiatore
australiano
Keith Thompson.
"Il matrimonio
è un
affare di
famiglia"
(orrendo il
titolo italiano!)
ha come merito
la giusta
intuizione
di puntare
su un livello
d’assoluta
semplicità
in termini
di linguaggio
visivo. Più
che un testo
filmico, sembra
un puro frammento
di realtà
quotidiana.
Non vi è
nulla di assolutamente
artificiale
nelle dinamiche
sentimentali
che muovono
i personaggi;
cosa che altrimenti,
avrebbe dato
luogo a delle
figure stilizzate
e caricaturali.
Ad evitare
che tutto
ciò
accada, ci
pensano sopratutto
gli interpreti,
per lo più
giovani e
inesperti
come Emma
Booth e Khan
Chittenden,
ma con la
faccia e il
talento giusto
per farsi
avanti nel
mondo del
cinema. Su
tutti spicca
una brava
Brenda Blethyn,
già
due volte
nominata agli
Oscar sia
per "Segreti
e bugie"
sia per "Little
voice"
e qui assolutamente
perfetta in
un ruolo in
bilico tra
commedia e
dramma. Insomma,
"Il matrimonio
è un
affare di
famiglia"
è un’opera
fresca, sopra
le righe e
un tantino
politicamente
scorretta.
Tutte qualità
che le hanno
permesso di
vincere il
premio del
pubblico allo
scorso Sundance
Film Festival.
(recensione
di Maria
Cristina
Caponi )
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film "il
matrimonio è
un affare di
famiglia"! |
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