e la sua giovane figlia Ofelia (Ivana Baquero). E’ proprio quest’ultima a rimanere coinvolta nella seconda storia che si sviluppa nel film, una storia fantastica popolata da fauni, fate e creature da incubo, che s’intreccia però sempre con le vicende e i luoghi reali, rendendo ancora più suggestivo e drammatico l’insieme. Da menzionare la doppia prova d’attore di Doug Jones, che ricordiamo nella parte di Abe Sapiens

in Hellboy, e che qui veste i panni del fauno e dell’uomo pallido, dimostrando le sue grandi doti di attore e di mimo. Fortissime le influenze di Alice nel paese delle meraviglie (le chiavi, le porticine, lo stesso vestito indossato da Ofelia) e di uno dei suoi più famosi illustratori, Arthur Rackham, cui lo stesso Guillermo del Toro dice di essersi ispirato per le ambientazioni, quasi totalmente ricreate sul set. “Il labirinto del fauno” è un film originale e godibilissimo, che sicuramente vi stupirà piacevolmente e che saprà dare in alcuni momenti anche un bel pugno nello stomaco a chi si aspettava di vedere una semplice favoletta di Natale.